Domenica sera andò qui in iscena una opera in Musica, intitolata la Orfanella di Ginevra, cantata benissimo. C'è un basso poi, chiamato Angelini Dossi che a Valle farebbe fanatismo. Io comperai un palco al second'ordine per 50 baiocchi, onde salvarmi dalla piena della platea, e mi divertii moltissimo. Le decorazioni sono eccellenti. L'opera è al teatro Nobile vicinissimo alla casa dove abito. Aspetterò la gabbia. La Signora Rossi è contentissima della scattola che ci hai fatto fare. La medesima Signora ti prega dirle come sono grandi le pelli di ermellino, e quanto costano l'una. Per la grandezza puoi fartela dare in modello dal pellicciaio, e poi col lapis disegnarmene la circonferenza sulla tua stessa lettera. - Avrai avuto la mia, dove ti parlai de' lavori di sarto che faccio fare per Ciro, tanto per l'autunno che pel prossimo inverno. Ti abbraccio di cuore, e sono il tuo P.
P.S. È general voce che il Marchese Ettore Florenzi sia morto al suo casino della Colombella.
LETTERA 175.
A ORSOLA MAZIO - ROMADi Perugia, 24 settembre 1833
Carissima Orsolina,
Io già sapeva che tu saresti balestrata in ottobre: ti ringrazio però di avermene data partecipazione tu stessa, e tengo ciò in conto di quella gentilezza che ti distingue. Sii felice, cara cugina, e felice quanto il mio cuore ti desidera e quanto tu meriti di essere. Lo sposo che la provvidenza ti ha destinato ha tutti i caratteri da farti presagire una bella vita di pace. Sii felice, ti ripeto. Io vidi andare a marito tua madre: vedo oggi il tuo imeneo, e così spero trovarmi un giorno agli sponsali della prima tua figlia. Allora io era quale ora tu sei, e al futuro matrimonio della tua prole tu sarai quale adesso io mi trovo. Parlo di età. Io vo sempre sventuratamente innanzi a te; e quando tu ancora vigorosa abbraccerai i tuoi nipotini, mi sarà forza di bamboleggiare con essi.
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