Come ti trovi nella nuova Camerata? - La famiglia Fani mi scrisse i tuoi saluti: il Sig. Biscontini me li ha portati. La tua Mammà ti dice mille cose piene di amore e di tenerezza, e ti esorta a studiare, esser buono, e stare allegro. Antonia e gli altri nostri buoni domestici ti salutano. Presenta i miei rispettosi ossequii ai Sig.ri tuoi Superiori, e ricevi i miei abbracci e la mia benedizione.
Il tuo aff.mo Padre
LETTERA 181.
A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, 19 dicembre 1833
Mio carissimo Ciro
Non dubitare, non perderti di animo. La lingua latina, sul principio dello studiarla, suole riuscire un poco difficile a quasi tutti; ed io mi ricordo che anche a me accadeva altrettanto allorché io era della tua età, e, come te, principiante. Di mano in mano però l'esercizio continuo, e l'abitudine che ne consegue, rendono familiare qualunque più astrusa difficoltà. A te non manca ingegno. Non ti dico ciò perché tu ne insuperbisca, mentre il talento e tutto quello che abbiamo al Mondo di buono è dono gratuito della Providenza, e non già nostro merito particolare. Intendo solamente di dimostrarti che con disposizioni sufficienti di spirito non si deve disperare di buon successo in nulla di quanto s'intraprende con ferma volontà. Il peggio che possa accadere a uno studente è il diffidar troppo di sé, e lasciarsi sgomentare dalle prime difficoltà, inseparabili da tutti i nuovi sperimenti. Col coraggio e colla perseveranza ogni giorno si guadagna una vittoria sopra gli ostacoli, e non solamente si superano i presenti, ma si acquista ad un tempo il vigore per superare i futuri. I più famosi uomini della Terra sono stati fanciulli, niuno di essi era nato istruito: tutti si trovarono nuovi al principio nella carriera del sapere. Che mai sarebbe accaduto di loro, e quale di tante famose opere avremmo noi oggi, se alle prime difficoltà sbigottiti, si fossero arrestati sulla via che li condusse poi a tanta altezza di gloria?
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