Tu hai detto saggiamente che raddoppiando d'impegno speri di far que' progressi che lo studio non nega mai alla costanza. Quello che oggi ti sarà sembrato oscuro e spinoso, col ritornarci sopra a mente serena e non divagata ti si farà dimani chiaro, molle e fiorito. Vedi, o mio Ciro, la natura d'inverno. Ti parrebbe mai che quel prato sterile, nudo e malinconico dovesse poi ben presto ricoprirsi di tutti i doni della fecondità? Eppure pochi raggi di un benefico Sole di primavera bastano a produrre il miracolo. Dov'erano nevi e brine sorgono indi a poco pingui erbe e vaghissime; e colorite frutta appaiono sugli aridi rami degli alberi. Altrettanto accade nell'uomo. Esso non ha da principio che la capacità di produrre; ma il calor dell'ingegno unito al tempo e alla pazienza lo muta a poco a poco in tutt'altro da quello di prima e dice la Sagra Scrittura che colui che seminerà con lagrime, raccoglierà esultando vale a dire, che le fatiche sostenute nel coltivare saranno premiate dall'allegrezza della raccolta. Sta' dunque di buon'animo, Ciro mio: studia con fiducia di riuscire, e riuscirai. Il profitto verrà da sé, senza quasi che tu te ne accorga: e un giorno sarai certo che io ti diceva la verità. Studio, coraggio, e il successo è infallibile. Tuo padre non t'inganna.
Ho veduto il Signor Presidente Colizzi. Egli mi ha dato buone notizie di te, e ti vuol bene. Procura dunque, mio caro figlio, di non demeritare mai la di Lui grazia, né quella degli altri tuoi buoni Superiori. Sii umano, gentile, obbediente, assiduo ne' tuoi doveri, e grato alle cure che ti sono prodigate in tante maniere. Ama pure, e rispetta i tuoi compagni, imita il buon procedere di ognuno e non invidiare la gloria di alcuno. Sii sempre verace ed umile, e quando mai ti avvenga di fallire, ringrazia chi ti ammonisce.
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