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      Carta ordinaria . . . N. 257
      Fasc.° 3°. . " 110
      Velina bianca . . . . . " 142
      Fasc.° 4°. . " 175
      Velina perla . . . . . . . ." 29
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      . . . . . . . . N. 428
      corrisponde al . . . N. 428
     
      Questo è il numero de' quaderni deposti presso di me dal distributore Sig. Cavalletti, e questo è il medesimo numero che deve al presente esistere, perché quantunque da me non riscontrati prima di scrivere la presente, pure so che da luogo in cui stanno niuno può averne rimossi.
      Attenderò dunque il Sig. Biolchini per mostrargli il detto fondo e per tenere con lui que' proposito che meglio crederà egli giovare alla vostra ristorata intrapresa; e ben volentieri mi recherei tosto io medesimo a visitarlo, dove io sapessi chi sia e in qual parte abbia dimora, cose entrambe a me ignote, dappoiché io, poco al fatto della letteratura romana, niuno mai vedo di coloro che sono da lui segretario assistiti. Questi Signori arcadisti tengonsi troppo in sull'alto, senza pensare che vien sempre la falce del Tempo a fare di tutto le debite detrazioni. Isthuc est sapere, non quod ante pedes modo est videre, sed etiam illa quae futura sunt prospicere. E quando Terenzio ciò scrisse chi sa che in quel futura non volesse anche considerare il giudizio degli uomini. - La carta mi manca, ma non il desiderio di trattenermi con voi. Fate dunque che non mi manchi di che trattenermi in questa occupazione. Sono il vostro aff.mo amico e servitoreG. G. Belli
      Palazzo Poli 2° piano
     
      Autografo nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro.
      LETTERA 187.
      A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, 25 marzo 1834
      Carissimo figlioAlle altre tue qualità, delle quali confesso di non saper lamentarmi, va però in te unita una certa malattiola di cervello, di cui desidererei veramente che tu ti guarissi. E non ti pare difatti di avere il cervelletto un po' guasto, allorché tanto facilmente dimentichi così il tuo dovere di farmi avere le tue nuove, come il desiderio che la tua Mammà ed io nudriamo di riceverle?


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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