Ringrazia in mio nome il Signor Rettore della lettera da Lui scrittami il 20, e previenilo (come è dovere) che quanto prima io andrò a mettermi di concerto col Sig. Vincenzo Fani, onde principiare a darti le preliminari nozioni della Musica, avanti di venire alla pratica dello strumento, il pianforte.
Mammà, che ha ricevuto la tua del 20, ti benedice ed abbraccia. Altrettanto faccio io, incaricandoti de' miei rispetti a' tuoi superiori.
Il tuo aff.mo padre.
LETTERA 188.
A FRANCESCO SPADA - ROMA[14 aprile 1834]
C. A.
Quanti erano gli altri? 75. Volgi il numero, ed eccotene 57. Su questi la solita riserva. Non così sugli altri due non romaneschi, che anzi... È roba di stagione. Ne mando anche a Biagini.
Ti abbraccio di cuore.
14 Ap.eIl tuo B.
LETTERA 189.
A FRANCESCO SPADA - ROMA[24 aprile 1834]
Caro Checco
Ieri sera non parlai de' due sonetti qui inclusi perchè, quantunque fatti, mancavano delle note. Leggitili eppoi me li renderai, non avendone io altra copia, e dovendone fare un certo uso. Ti abbraccio.
24 aprile 1834
Il tuo Belli
LETTERA 190.
A MARIA CONTI BELLI - ROMADi Perugia, giovedì 8 maggio 1834
Mia cara Mariuccia
Riscontro la tua del 6 corrente. Le nuove del nostro Ciro le avrai già avute dalla mia precedente. Esse continuano ad essere le medesime. Questa mattina è venuto in questa Casa Fani insieme alla sua Camerata per veder passare la processione delle Rogazioni che si è fatta un'ora avanti il mezzodì, con un vento che gettava i Cristi per terra, e infasciava le teste de' frati nelle loro tonache. Oggi dopo il pranzo sono io stesso andato a prenderlo e l'ho portato a spasso con me. Egli sta sempre colla solita allegria e con due guance che paiono pietre. Ti chiede la benedizione, ti dà mille baci, de' quali alcuni per Antonia, e ti prega salutargli Domenico, Annamaria, Biagio e Gregorio.
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