Qui pure però ebbi una delle solite porcherie da' vetturini, della quale parleremo in voce, mentre mi preme ora di parlarti di Ciro. Ieri sera non giunsi in tempo per vederlo. L'ho però veduto questa mattina, e l'ho trovato estremamente contento della mia visita. Egli mi ha subito fatto mille dimande di te. La di lui salute è affatto ristabilita e si è ben rimesso, stando inoltre d'un umore lietissimo. Interrogato da me sulle probabili cause della di lui malattia, mi ha risposto che forse dev'essere stato qualche improvviso colpo d'aria senza alcuna preoccupazione, lo che mi confermano il Rettore e gli altri. Mi ha recato nella sua stanza a vedere il pianforte, che mantiene benissimo, e del quale è oltre ogni dire contento. L'acqua della Scala gli è stata gratissima; ed avendone ancora una caraffina della precedente, ne ha regalato una della nuova al Rettore, che l'ha assai gradita. La cioccolata pure gli è giunta accettissima; ma dove ha dato in salti è stato al vedere il cannocchiale. Vedremo poi venerdì cosa dirà dell'astuccio. Egli si preparava già a scriverti una lettera per la tua festa, e dice che son già varii giorni che faceva i conti sull'ordinario postale che ti facesse giungere la sua lettera il più vicino che fosse possibile al giorno della tua festa. - Lunedì 18 si dà principio agli esami generali dell'anno scolastico, e durerà il saggio anche il martedì e il mercoledì. Te ne darò a suo tempo il ragguaglio. Il nostro Ciro intanto si va preparando per riuscire il meglio che saprà. Egli ti chiede la benedizione, ti dà mille baci, e ti dice di star tranquillissima sulla sua salute, perché ora si sente assolutamente bene. In Collegio varii sono stati i ragazzi malati di gola, e lo stesso Cameriere di Ciro, dopo di averlo assistito ebbe anch'egli una angina più forte assai di quella sofferta da lui.
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