Al Presidente Colizzi non ho ancora fatto la tua ambasciata perchè non l'ho fin qui veduto.
Ho già pagato un mese della mia dozzina, e soddisfatto lo stipendio di giugno e luglio al Maestro di musica Sig. Fani. Fra qualche giorno poi gli pagherò il Metodo generale dello studio al pianforte che gli ha fatto copiare, e, per mio ordine, rilegare come un libro onde coll'uso non gli si sciupi nell'adoperarlo. Questo metodo, dei migliori che si conoscono, era necessario, e la spesa andrà unita alle altre occorse per le cose preparatorie a quest'ornamento che vogliamo dare al nostro carissimo e meritevolissimo figlio.
Qui l'aria è molto più fresca che a Roma, passandovi una differenza di varii gradi, in causa dell'elevazione del suolo e della ventilazione assai libera. A me però piaceva più il caldo uguale ed unito della nostra Città.
Ho veduto questa mattina in Casa Bianchi il tenente Lovery, che sta bene, e meglio che quando era a Fuligno. Se vedi la madre, dille che le di lui circostanze di servizio sono ancora le stesse che gli rendono impossibile il lasciare la sua Compagnia, che manca di Capitano.
Un saluto a tutti gli amici, e alla nostra famiglia. Sta' bene Mariuccia mia, e il Cielo possa concederti mille e mille altri giorni simili a quello del prossimo 15 agosto, che tu puoi credere quanto io ti desideri felice e lieto per mia consolazione e del figlio nostro, acciocché riuniti un giorno tutti e tre godiamo insieme il frutto delle nostre più care speranze. In questo desiderio ti rinnovo la protesta della mia sincera affezione, e sono di cuore il tuoP.
P.S. È verissimo che Ciro fu assistito colla maggior premura ed attenzione, specialmente dal suo buon Cameriere. Darò per conseguenza mancia doppia a questo bravo giovanotto.
LETTERA 197.
A GIACOMO FERRETTI - ROMADi Perugia, 21 agosto 1834
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