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      Di madri e di sorelle snaturateChe infaman sé per offuscare il vero.
     
      Oh Giudici di Dio, voi le salvate,
      Ributtando il rossor dell'adulteroSull'avarizia e sul mentir d'un frate.
     
     
      AL PROFESSORE D. MICHELANGELO LANCIPEL PREMIO QUINQUENNALE DELLA CRUSCA NEL 1835
     
      Deh, Michelangiol mio, come hai tu postaLa sublime opra tua dentro lo staccio
      Di quelle scimie di Giovan Boccaccio
      Per cui Monti sprecò tempo e Proposta?
     
      Meglio oh quanto era il fartene una rostaDa cacciar mosche, o involgerne il migliaccio,
      O accenderne un falò pel berlingaccio,
      Mal grado delle veglie che ti costa!
     
      Quando, più ch'essa, ha prezzo oggi un sermone,
      E sopra un Lanci si solleva un Buffa,
      Morto in terra è il poter della ragione.
     
      E i buon messeri della crusca muffaDan prova al Mondo omai che il loro frullone
      Gira, come il cervel, di buffa in truffa.
     
      LETTERA 211.
      A MARIA CONTI BELLI - ROMADi Terni, domenica 21 giugno 1835
      Mia cara Mariuccia
      Con ottima nottata e con mattinata non molto calda siamo qui felicemente giunti un'ora e tre quarti prima di mezzogiorno. Si è fatto un bel camminare. Abbiamo trovato tutti di casa Vannuzzi in ottimo stato di salute: ed appunto jeri ed oggi stavano parlando di me e maravigliandosi che io quest'anno ancora non passassi. Ho detto loro che poco è mancato che rivedessero te: ne sarebbero stati tutti lietissimi.
      Or ora mangeremo un boccone (zucche per me), e poi al mezzodì proseguiremo il viaggio che speriamo prospero come lo è stato fin qui.
      Se vedi Spada o Biagini, salutali, e chiedi loro notizie del povero Ferretti che jeri sera mi dissero essersi fatta già la seconda sanguigna. Un saluto agli amici e alla famiglia, anche per parte di Domenico.
      Ti abbraccio, cara Mariuccia, di tutto cuore e sonoil tuo P.
     
      LETTERA 212.
      A MARIA CONTI BELLI - ROMADi Perugia, martedì 23 giugno 1835
      Mia cara Mariuccia
      Dalla mia n° 1 avrai avuto le notizie del nostro ottimo viaggio fino a Terni.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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