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      Riveritemi la vostra famiglia. Salutatemi tutti i Voltattorni, e Pippo Lenti e la moglie. Che n'è del Comite nostro? Mariuccia vi ringrazia e vi stringe la mano. Sono il vostro G. G. Belli
      palazzo Poli.
     
      P.S. Vi spedisco un mio vecchio ciafruglio, recentemente stampato in un giornale per cui scrivo qualche articolo come Iddio vuole.
     
      LETTERA 216.
      A CIRO BELLI - PERUGIA
      Di Roma, 30 luglio 1835
      Mio caro Ciro
      Rispondo alla tua del 25. Vedo che non mi hai data risposta alla dimanda che ti feci nella mia precedente, cioè se conservi ancora le vedute e la pianta di Roma che noi ti regalammo. Non mi ricordo di avertele in quest'anno trovate fra i tuoi impicci. Mammà ti abbraccia, saluta e benedice.
      Come tu sai, il giorno 15 agosto è il giorno della di lei nascita e del nome di casa. Dunque tu dovrai al solito scriverle, e siccome io dubito di qualche tua leggiera dimenticanza, te lo ricordo. Eccoti qui appresso la minuta della lettera che le manderai e che dovrai impostare immancabilmente la sera di giovedì 13 agosto - Ricevi i saluti degli amici, della famiglia, e di Antonia specialmente: riverisci i tuoi Signori Superiori, e prenditi i miei abbracci e la mia benedizione.
      Il tuo aff.mo padre
     
      Perugia, 13 agosto 1835
      Mia carissima Mammà
      Scrivo questa lettera e faccio conto che vi arrivi sabato 15. Se in quel giorno Voi riceverete le congratulazioni e gli auguri di tutti i parenti ed amici, è molto più giusto e doveroso che vi concorrano i voti di un figlio che tanto vi deve e tanto vi ama. Vogliate dunque aggradire, Mammà mia, questa prova della memoria che io conservo di Voi e della vostra tenerezza, e siate convinta che tutti i miei desiderii sono rivolti al fine di vedervi menare lunga e tranquilla vita, alla felicità della quale io procurerò sempre di contribuire con tutto lo sforzo della mia volontà. Queste Mammà mia, non sono vane parole di lingua ma sincere espressioni del cuore, giacché io non posso aver cosa più cara che i miei genitori.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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