Abbine dunque, Ciro mio caro, i nostri affettuosi rallegramenti, e ricevi pur quelli di tutta la nostra famiglia, e de' parenti e degli amici, ai quali non ho trascurato di far conoscere i tuoi trionfi. Forte adesso, Ciro mio, coraggio, e avanti senza arrestarti. Vedi pur bene che le difficoltà poi si vincono. Tu entrasti in collegio nel 1832: ebbene che avresti tu detto prima di quell'epoca, se avessi assistito ad una premiazione di fanciulli negli stessi studi che tu adesso coltivi? Ti sarebbe stato impossibile il concepire come quelle tenere menti avessero saputo aprirsi a nozioni secondo il tuo vedere astrusissime. Eppure ci sei arrivato ora anche tu. Hai studiato di ora in ora, di giorno in giorno, di mese in mese, di anno in anno; ed ecco la intiera somma di tante piccole fatiche e di que' gradati profitti. Come abbiam detto del passato, argomenta tu pel futuro. Gli ostacoli si vincono collo stesso progresso con cui la lancetta di un oriuolo percorre il quadrante. Pazienza, tempo, e perseveranza; e si diviene sapienti.
Benché la sorte ti abbia favorito in due bussoli della premiazione, pure noi vogliamo darti un segno a parte della nostra soddisfazione. Il Signor Micheletti adunque, ti consegnerà, oltre la scopetta, un altro oggetto col quale speriamo che ti divertirai molto, senza che sia un giuocherello. Ti prego però fin da ora di tenertelo a conto, perché costa assai e perché merita il titolo di passatempo anche di una età più matura della tua. Conserva le tue cose, Ciro mio, e pensa che ormai ti disconverrebbe troppo lo sciupio de' fanciulli.
Amerò di conoscere a suo tempo i nuovi studi ai quali ti si farà applicare nel nuovo anno scolastico.
Ormai son principate le tue campagnate. Si va quest'anno a caccia colla civetta? Cacciatori malpratici, fortuna di uccelli.
| |
Ciro Ciro Signor Micheletti Ciro
|