I parenti, gli amici, i domestici (particolarmente Antonia) ti salutano. Ti saluta anche la cognata del Sig. Bianchi la quale è in Roma. Mamma ed io ti benediciamo e abbracciamo di cuore.
Il tuo aff.mo padre
LETTERA 219.
A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, 19 settembre 1835
Mio carissimo figlioIl Sig. Micheletti favorisce recarti la presente ed il resto. Eccoti quanto ti annunziai nella mia antecedente del 15. - La scopetta pel pianforte mi pare che possa andar bene. Che se mai i peli sembrassero al Signor Fani forse alquanto lunghetti, gli sarà facile sotto la sua direzione il farli un poco accorciare, ciocché potrebbe compiacersi di eseguire il Sig. Felicetti che ha pratica del maneggio delle forbici. Fa' leggere al Sig. Fani queste mie parole, le quali io però conchiudo con dire che a me, i peli della scopetta non sembrano di lunghezza sconveniente al loro uficio. Salutamelo il Sig. Fani, e digli che faccia egli altrettanto con la sua famiglia. Tieni da conto, Ciro mio, questa scopetta, e non rovinarla col gettarla qua e là, o col giuocarvi. Essa può essere eterna.
Unito ad essa troverai un libro contenente i costumi civili, ecclesiastici e militari della Corte papale. Avendo tu (come mi assicurasti) conservato le vedute di Roma che ti furono già da noi donate, questi costumi possono riuscirti piacevoli, e di utile trattenimento intorno alle cose della tua patria. Non mandarli a male, ché mi dispiacerebbe, tanto pel disprezzo che mostreresti ai nostri regali, quanto per la somma di varii scudi che sarebbero come gettati. Tu ora sei un ometto, e ti disconverrebbero le negligenze della infanzia. Hai capito, Ciro mio?
Colla prossima venuta del Sig. Biscontini avrai le sotto-calze di cotone da inverno, e quindi a poco ti sarà spedito quanto occorre per rinnovare il tuo vestiario per la detta stagione.
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