Entrato appena in me questa persuasione sento raddoppiare la mia lena e il mio coraggio, e mi pare un prato molle ed ameno ciò che prima mi aveva sembianza di una valle piena di scogli e di tenebra. Io ti parlo di me perché tu devi essere quel che son io: tu ed io anzi siamo e saremo sempre una medesima cosa; ed allorché, finita la tua educazione, ritornerai a vivere con me, ci aiuteremo scambievolmente dei nostri lumi reciproci, e godremo, spero, giorni tranquilli e onorati nella soddisfazione de' nostri doveri.
Mammà ti saluta, abbraccia e benedice insieme con me, siccome insieme con me ti prega di riverire il Sig. Presidente, il Sig. Rettore e gli altri tuoi Superiori. Antonia e gli altri domestici, non che gli amici di casa, ti dicono mille cose cortesi. Io sonoil tuo aff m° padre
LETTERA 228.
AD AMALIA BETTINI - ROMA[14 dicembre 1835]
Cortesissima Signora ed Amica
La cara donna pianta in queste mie rime fu Teresa Sernicoli, sorella del professore di questo nome, il quale acquistò grado e onore di cavaliere non per ventura di natali e di cieco favore, ma per meriti veri nella santa arte che volge a salute della umana vita il ferro, i cui benefici e le offese ebbero forse una allegoria sapientissima nella lancia di Achille, causa e rimedio di aspre ferite.
Amabile per forme e più per costumi, andò colei moglie ad Annibale Lepri, favorito dalla fortuna di agi e dalla natura di alti sensi e raro cuore. Religiosa, amena, casta e compassionevole formò essa la delizia del marito e il decoro della casa per diciassette anni, e di trentanove morì nel 1833 lasciando il suo sposo non padre, però che fra tanti doni non volle il cielo concedere fecondità, forse per renderle meno penosa la immatura morte.
Molti distinti uomini con soavi carmi ne lagrimarono il fato, fra i quali vi nominerò Giacomo Ferretti e per l'amicizia che a lui ci lega, e perché la prima figliuola di lui, Cristina, ebbe nome e nuova madre per quella benedetta al sacro fonte della rigenerazione: circostanza atta a farne dolce la memoria anche a Voi che non la conosceste, a Voi sì tenera dell'affettuosa famiglia del nostro amico.
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Sig Sig Superiori Amica Teresa Sernicoli Achille Annibale Lepri Giacomo Ferretti Cristina Presidente Rettore Antonia Religiosa
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