Vivete sana e sempre più cinta di gloria.
Roma, 14 xbre 1835.
G. G. Belli
LETTERA 229.
A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, 22 dicembre 1835
Mio carissimo figlioEbbi la tua del 12, e mi piacque leggervi le promesse che in essa mi fai, tanto più per una specie di convinzione che mi dimostri intorno alla verità dei miei consigli.
Si sta preparando, Ciro mio, qualche cosetta da mandarti secondo il consueto fra le feste e il capo d'anno. Ho fatto costruire espressamente una scattola per queste spedizioni, ed ho ordinato che vi sia messa una serratura con due chiavi, una delle quali manderò a te perché la conservi, ed un'altra la riterrò io, affinché la scattola possa andare avanti e indietro tra Roma e Perugia come una specie di bauletto, senza bisogno d'inchiodare e schiodare, e senza necessità di rinnuovare tanto frequentemente quest'oggetto di trasporto. Darò dunque ordine al vetturale che dopo averti lasciata la cassetta venga a riprenderla per riportarmela vuota in un altro viaggio che farà egli per Roma.
Oltre i saluti della Signora Cangenna che tu mi facesti, ebbi una lettera nella quale mi parlò gentilmente di te, e me ne dette buone nuove. Se tu la vedi riveriscila in mio nome, e dà un bacio al piccolo Cencino.
Presenta gli ossequi della tua Mammà ed i miei a' tuoi Signori Superiori e Maestri, ed in ispecial modo al Sig. Presidente e al Sig. Rettore, ai quali farai mille auguri di felicità per le prossime Sante feste e pel successivo nuovo anno.
Gli amici, i parenti e i domestici, fra i quali principalmente Antonia ti dicono mille cose affettuose. La tua buona Mammà ed io ti benediciamo e abbracciamo teneramente, e preghiamo Iddio perché ti ricolmi l'animo di allegrezza nel tempo natalizio come nell'anno nuovo, e per lunghissima vita, tutta onorata ed utile al tuo bene e all'altrui.
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