Se nulla è al Mondo di che io oggi mi dolga, ciò è il vedere come io sia stato profeta circa alla infermità della vostra buona sorella. Ah! così avesse voluto ascoltare le insistenze di un querulo amico! Ma non volgiamo gli occhi all'indietro. Percorriamo invece con ogni specie di voti e di auguri il lieto giorno della ricuperata salute, ed il momento di gioia che dopo quello la attende. Salutatela in mio nome, e mostratele calma onde trasfonderne in lei.
Riverisco la Signora Lucrezia, e mi confermo con tutti i sentimenti degni di VoiDi casa, 20 gennaio 1836
Vostro servitore ed amicoG. G. Belli
LETTERA 234.
AL CONTE FRANCESCO CASSI - PESARO[21 gennaio 1836]
Gentilissimo e rispettabile amicoMi fu il giorno 14 recapitata la obbligantissima Vostra del 7 relativa al passaggio delle vostre stampe farsaliche dalle mie alle mani del Sig. Pietro Biolchini segretario del Giornale Arcadico. In quel giorno io guardava il letto per reuma, male da cui pochissimi vanno immuni in questo rigidissimo inverno. Si dovette pertanto rimettere l'operazione ad altro giorno, e fu infatti eseguita nel Martedì 19. Poche notizie, come ben potete comprendere, sono io stato in caso di procacciare al Sig. Biolchini de' fatti antichi, e meno schiarimenti per l'azione futura, dappoiché dopo la transmissione che pel mezzo della Diligenza io vi feci il 29 luglio 1830 di tutte le carte relative alla cessata gestione del Cavalletti, onde fossero da Voi e dal Sig. Bontà esaminate, io rimasi privo di qualunque documento che potesse aiutarmi a riannodare nella mia mente o avviare nell'altrui un filo qualunque di questa per voi poco fortunata orditura. Ma se, ripresi in qualche modo i capi della spezzata tela, potesse mai riuscirvi utile in qualche parte la mia meschina cooperazione, Voi, col Sig. Biolchini e chiunque altro vi rappresenti, mi troverete sempre ilare e pronto a' vostri servigi.
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