Ricevete finalmente da me un savio e rispettoso... che cosa?
Quello con cui chiudeste la vostra lettera del 18 marzo 1836. - Sono il vostro servitore ed amico.
G. G. Belli
LETTERA 256.
A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, 11 maggio 1837
Mio carissimo figlioDalla cortesia del Signor Avvocato Grazioli ebbi la tua lettera 2 corrente. So che vai preparandoti per gli esami trimestrali, e ne attendo ansioso il successo. Nel venturo giugno io verrò a riabbracciarti e a rallegrarmi con te de' profitti che tu possa aver fatti in questo altro anno di studio dacché non ci siamo veduti. Ciro mio, la tua buona Mamma si ricorda di averti promesso una visita se tu la meritavi con buoni portamenti di studio e di condotta, e la sua voglia di rivederti è sempre ardentissima; ma non credere, mio caro, che se ella non viene ti manchi di parola. Da qualche tempo la di lei salute è un poco sconcertata, benché in modo non serio né allarmante, e per ora non potrebbe forse esporsi al disagio per lei nuovo del viaggiare. Non ti mettere perciò in pena, Ciro mio: Mammà non istà veramente male, ma deve soltanto osservare un certo regime che le prescrive un metodo di vita piuttosto uniforme, onde più presto riprendere il suo primiero florido stato e allora con maggior sicurezza e soddisfazione procurarsi il piacere di rivedere un figlio che tanto ama. Vivi dunque lieto, studia e renditi sempre più degno del nostro affetto che non ha limiti al di qua di quanto in natura è possibile.
Vedrai il Sig. Biscontini, e ti darà ulteriori notizie di noi. Egli si trattiene in Perugia pochissimi giorni.
Ritorna i miei rispettosi saluti agli ottimi tuoi Sig.ri Superiori ed alla obligantissima Signora Cangenna allorché la vedrai.
Tutti al solito ti salutano, e fra i primi Antonia. Mammà ti abbraccia e benedice con metuo aff.mo padre
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