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      Colizzi sono meco intieramente d'accordo sulla cosa e sul modo. Cercherò il M.stro Tancioni per rinnovare con lui le pratiche, che saranno tanto più naturali in quanto è stato questi recentemente assunto dai Superiori in altro Maestro del collegio, a scelta dei padri dei convittori fra lui e Fani.
      La Sig.ra Cangenna si è mostrata rapita pel dono del portatasche etc. Essa, il marito, i coniugi Rossi e il Sig. Bianchi ti salutano e ti augurano sollecita e perfetta guarigione. Il Dr. Micheletti non l'ho ancora trovato in casa; ma mezz'ora dopo il mio arrivo le carte di Biscontini già erano state da me a lui ricapitate. Di' allo stesso Biscontini che Rossi mi ha passati gli Sc. 33; e che avendo io parlato con esso a lungo (ed anche con altri) dell'affare dell'agenzia parmi che la cosa possa andar bene. - Dammi buone nuove della tua salute. Io già le aspetto domani con ansietà. Io sto alla Corona. Ti abbraccio di cuore e sonoil tuo P.
     
      LETTERA 262.
      A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, 11 luglio 1837
      Mio caro carissimo figlioHai purtroppo ragione di piangere sulla perdita di una Madre così buona e a te affezionata. Ah! Iddio ci ha colpiti, Ciro mio, nella parte la più viva del cuore. Sia fatta la sua volontà. Prega, prega sempre per la pace di quell'anima benedetta che spargerà su noi dal cielo le benedizioni dell'Altissimo colle sue intercessioni. Non ti parlo della desolazione mia: essa è al colmo, e solo nel mio dolore e nelle immense fatiche che ora sostengo mi regge il pensiero degli obblighi che mi legano alla tua cara esistenza. Io ti sarò sempre padre amoroso e sollecito del tuo bene; e se quel che farò per te assoggettando la mia vita ad una continua serie di sacrificii non bastasse ad assicurarti intieramente quella felicità che il mio cuore vorrebbe prepararti, non sarà colpa mia ma dei casi guidati dalla mano divina.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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