I tempi però volgono tristi, figlio mio, e la nostra casa ha ricevuto una grande scossa. Non dubitare però: io farò tutto il possibile per appagarti per quanto potrò. Se verrà come spero, Biscontini nel prossimo ottobre a Perugia, ti manderò qualche cosa pel suo mezzo. Egli poi ti dirà quello che è bene tu sappia. Vivi tranquillo. Riverisci, Ciro mio, i Sig.ri tuoi Superiori e la buona Sig.ra Cangenna. Il Sig. Bianchi mi ha scritto una cortesissima lettera e in questo ordinario gli rispondo. Tutti ti salutano e specialmente Antonia. Ti abbraccia e benedice di cuoreil tuo aff.mo padre
LETTERA 266.
A CIRO BELLI - PERUGIARoma, 9 settembre 1837
Ho ricevuto, mio caro figlio, la tua lettera del 5 corrente e i due libretti del saggio e della premiazione di questo anno. Vedo con piacere che, avendo tu studiato, ti abbia pure voluto la sorte rimunerare col buon successo in uno de' due bussoli. Le Vite del Plutarco sono cosa bellissima e classica. Io ne ho (anzi l'hai tu stesso, perché la roba mia è tua) una elegante edizione fiorentina in un solo volume corredata di bei rami. - Eccoti dunque, Ciro mio, nuovamente nelle ricreazioni autunnali, per poi di bel nuovo tornare a Novembre alle occupazioni che debbonti fruttare nel Mondo e stato e considerazione. Questa è la più giusta ed onesta vicenda nelle umane azioni: fatica, riposo, e fatica. A suo tempo, e quando tu lo saprai, mi verrà grata la notizia de' nuovi studi che ti si preparano pel vegnente anno 1838, che sarà il sesto del tuo corso di educazione e il 14° di tua vita. Come aumenti e invigorisci il tuo corpo, così maturerà la tua mente e si perfezionerà il tuo cuore. Ama tutti, Ciro mio, rispetta tutti, e sarai amato e rispettato. Rendi i miei saluti co' miei rispetti ai Sig.ri Presidente e Vice-Presidente, al Sig. Bianchi e alla Sig.ra Cangenna, tutte ottime e cordiali persone.
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