Or via, basti di ciò: Iddio ci darà forza per rassegnarci alla Sua volontà.
Studia, cuore mio, studia di cuore e con mente più serena che puoi: sii buono, dolce, manieroso, e fatti amare da tutti. Riverisci i tuoi Sig.ri Superiori, amami sempre come io ti amo, e ricevi i miei abbracci e le mie benedizioni. Sono il tuo aff.mo padre.
P.S. La presente ti verrà dalla gentilezza della Sig.ra Cangenna che si occupa tanto di te. Siile grato, Ciro mio: essa veglia su te come una madre.
LETTERA 272.
A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, 11 novembre 1837
Ciro mioIl Signor Conte Francesco Moroni, la cui madre Sig.ra Contessa Maria ebbe sempre tanta bontà ed amicizia per la tua, viene a Perugia direttore della posta e mi favorisce recarti questa mia lettera. Ho ricevuto la tua del 7 corrente. Il Signor Vice-Presidente Cambi mi aveva già fatto conoscere i tuoi studi per l'entrato nuovo anno scolastico. Iddio ti mantenga sempre le buone disposizioni che mostri di voler profittare in essi e negli altri che farai in avvenire. Dallo studio nasce il sapere, e da questo congiunto alla bontà dell'animo e alla gentilezza delle maniere dipenderà tutto il bene della tua vita. Non acquistata o perduta la stima degli uomini onesti, tutta la nostra esistenza diviene una serie di rammarichi tanto più pungente quanto più ne siamo noi stessi gli autori trovandone le cagioni nelle nostre opere. Pondera bene, Ciro mio, queste terribili verità, alle quali si suole pensare troppo leggermente dalla comune degli uomini, e perciò si veggono al Mondo tanti falli e tante sventure.
Circa alle tue idee di continuare nella musica vado oggi stesso a scriverne al nostro Signor Biscontini, e ne parlerai nuovamente con lui. Ho scritto, e consegnata la lettera al Sig. Conte Moroni, al tuo nuovo Superiore Sig. Don Fausto Bonacci.
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