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      Mio caro e buon Neroni
      Vi scrivo in letto dove mi trovò l'11 corrente la obbligante vostra dell'8, contenente l'ordine di vostro fratello Conte Filippo sopra questo Sig. Paolino Alibrandi per scudi quattordici e bajocchi 54 1/2, prodotto netto della esigenza da voi cortesemente fatta per mio conto in Sc. 14:59 1/2 della Cassa de' Beni ecclesiastici di Fermo pel sequestro c. il M.se Trevisani relativo all'ultimo trimestre del caduto anno. Jeri mi capitò un amico il quale mi andò a realizzar l'ordine, che fu puntualmente pagato. Fu una fortuna nel mio attuale isolamento: così posso oggi darvene subito avviso. Non è poco che finalmente codesti Sig.ri pagatori siensi compiaciuti di dare ciò che da molto avevano in mano; e l'han dato quando già ritengono giacenti le due quote di gennaio e febbraio del corrente anno. Questa loro renitenza sempre più accresce pertanto le mie obbligazioni verso di voi per moltiplicati incomodi che ne dovete soffrire.
      E il mio male qual'è? Il solito, Neroni mio, infiammatorio. Sto da sei giorni a brodo, e per brodo do sangue. Son debolissimo di membra e di capo. Ad ogni nuovo accesso di febbre però mi torna un vigore falso e apparente che debbo poi restituire alla natura nelle ore consecutive. Ora però sto alquanto meglio de' giorni passati, e per ciò mi è pure riuscito di scrivervi.
      Spererei esser presto guarito. Finisco per rimettermi disteso sotto le coltri e per mandare alla posta la servaccia di casa, seppure saprà ficcare una lettera in un buco. Che mutazione di scena! Pazienza.
      Vi abbraccia di cuoreil Vostro aff.mo amico G. G. Belli
     
      LETTERA 280.
      A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, 10 marzo 1838
      Mio sempre carissimo figlioRiscontro la tua del 6 corrente. Credo che a quest'ora potrai aver principiato a sperimentare la verità delle mie passate assicurazioni, colle quali ho in ogni tempo voluto metterti nell'animo il coraggio che nasce dal sapere come gli studi tanto più divengono lievi e piacevoli quanto si allontanano più dagli aridi elementi.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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