Per veder chiaro in questa faccenda e per regolar la cosa in modo che non ti spiacesse il rifiuto della chiave nel caso che tu venissi, io me n'andai dal Sig. Sigismondo, dicendogli: Sig. Sigismondo, la cosa sta di qui fin qui. Eccole la chiave in anima e corpo. Se Ferretti viene, come anch'Ella crede, gliela dia: se Ferretti non viene, Ella se la tenga: e se Ella non se la vuol tenere la rimandi a Lanari onde Ferretti non contragga obbligazioni senza suo frutto dentro. Egli mi rispose: è quasi certo che Giacomo verrà, ma se pure non venga, in tutti i modi voi ritenete la chiave e andate al teatro. Con questa autorizzazione mi misi in giro e procurai che se tu venissi all'improvviso ti trovassi nel palco in mezzo a' tuoi amici: Biagini, Spada, Zampi e me. Poi eccoti che mi pianto a casa d'Annamaria ad aspettarti. A mezz'ora di notte non eri arrivato. Intanto arrivò il battezzato Sante Luigi seguito da un bel fiasco di vino e da un piattone di biscottini. Ci fu anche la parte mia, ma sul vino feci passo. E mi godetti i bei propositi delle varie commari, fra le quali la commare nera.
A 3/4 di notte me ne andai lasciando ordine a Michele che se tu arrivassi venisse a chiamarmi. All'1 1/2 eccoti Michele ad avvisarmi che sul mio portone v'era Zampi. Mi vesto e discendo. E Ferretti? Uhm! - E Ferretti? Eh! E ce ne andiamo insieme al teatro ad aspettarti. Suonò mezzanotte, e tu stavi ancora in Albano.
Questa mattina mi ha detto Pippo Ricci: hai veduto Ferretti che venne a Roma ieri sera? - Non è venuto. - Ma come?! Mi disse ieri che partiva a 21 ore! - Che vuoi che io ne sappia? non è venuto. Annamaria così mi ha detto un'ora fa. - All'1 e 1/4 pomeridiane da capo Belli da Annamaria. Nessuno. Rientrato in casa trovo la tua di ieri dove non si parla di viaggio, ma di progetti di viaggio etc. etc.
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