Delle cose scritte nella lettera, suggellata a fuoco sotto marchio di targa [...] fra un caduceo ed un ramo di quercia sotto corna d'alloro, devi a quest'ora saperne più forse tu stesso che non io, benché m'abbia il tutto fra mani. Nulladimeno ti rispingo la lettera quasi
Anima che là torna onde part́o.
Ma se la mia poca arte araldica non mi ha cuccato nella interpretazione della parte blasonica del plichetto, quasi voglio invelenirmi come la vipera dello stemma per cị che il cultore dell'arte salernitana m'abbia suggellato una lettera senza neppure scrivervi dentro: asino d'Arcadia, consegna l'inserta al tuo Maestro, e va a fiume. A fiume non ci sarei forse andato, malgrado della mia propensione alla santa ubbidienza, ma in modo avrei disposto le cose che fossimo tutti rimasti contenti come tre pasque, fra le quali entra anche quella della befana.
Ma al mio Signor dottore El Bassanelli
E' non cale del Belli una bucciata,
Bench'egli si trarŕa sino i budelliPer fargli onore e il chiamerebbe Tata.
Ed io sotto quell'Egli intendo il Belli,
Come sotto quell'El ho sconsagrataLa gran parola che l'arabe arene
Salva udirono un giorno al sommo bene.
E sconsagrata l'ho perch'io discretoDar non potendo il gran valore antico
Al decimo segnal dell'alfabetoNella inizial del nome d'un amico,
L'ho ridotta a indicar Luca o Loreto
O Lazzaro, o Luigi, o Ludovico
O Liborio o Lorenzo o Liberato
O altro nome del libro del curato.
Che se poi la targa del suggello, laureata, roverata e serpeggiata, non appartiene al Bassanelli, tutti i miei castelli in aria essendosi dileguati come le uova fra le mani di Bosco,
confesso e riconoscoche la bestialità di mia scienza
merita pentimento e penitenza;
e quando torneṛ ad Albano, se più torneṛ ad Albano, il nostro Dottore guardimi pure in cagnesco, che gliene ḍ amplissima licenza.
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