Dieu en soit loué et vous tienne en joie.
Non conosco l'opera di Gioia di cui mi parli. Ne farò ricerche e se la troverò l'avrai: altrimenti perde la Chiesa.
Saluti inchini baciamani etc. etc.
Il tuo Belli.
P. S. Vincenzone aspetta il sonetto per S. Pietro.
LETTERA 315.
A GIUSEPPE NERONI CANCELLI - S. BENEDETTODi Roma 28 giugno 1838
Mio carissimo amicoHo ricevuto una lettera senza firma e senza data; ma quando anche non me ne manifestasse l'autore un ordine di Sc. 14:50 che vi ho rinvenuto in seno, bastava il carattere della scrittura, e la cordialità delle espressioni per annunziarmela vostra. Ma vi prego, mio caro Neroni, di non parlarmi più di esattezza. Dopo i disturbi che vi prendete per me sarebbe pur bella che io ci andassi facendo il sofistico! Purché la cassa abbia pagato e paghi dietro la vostra richiesta, sul resto che passa fra voi e me nulla è da dire. Voi non dovete pensare più a me che alla vostra salute, non solo preziosa all'amicizia, ma alla famiglia di cui siete il capo e l'onore.
Vi accludo dunque la esazione da me già fatta degli Sc. 14:50 sulla Cassa di questo D. Paolino Alibrandi foriere delle guardie nobili, e con ciò io sono soddisfatto del trimestre di gennaio febbraio e marzo pagati per la ritenzione sull'onorario Trevisani.
Le mie 21 ottave sul goticismo sono già stampate e usciranno in luce sabato 30. Appena quindi avrò avuti gli estratti promessimi ve ne spedirò per la posta due esemplari, poiché vi siete compiaciuto non isgradire la mia povera offerta.
Ricordatevi, Neroni mio, che io dovetti donare al Cav. Fabi Montani la vostra dissertazione archeologica. Ne vorrei una copia per me arricchita del vostro nome a penna a memoria del dono.
Abbiatevi cura. Voi lo potete più di me. E fraternamente vi abbraccioIl V°. Belli.
LETTERA 316.
A GIACOMO FERRETTI - ALBANO
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