Per questo motivo non cresceranno le mie sventure. Anzi non saprei su chi potrebbe cader l'imprecazione, andando io persuaso che quanti ti conoscono ne proveranno molta gioia e sincera.
E se noto a Cristina è che i sodaliDi casa tua (brava e discreta gente)
San che fra i quattro punti cardinaliLe apparve una meteora all'occidente,
Ah dille ancor che in cento carnovaliNon istarebber mai sì allegramente
Com'oggi che il fenomeno scorteseRatto disparve e serenò il paese.
Viva mo' il tuo Messer Ciancarella! Oh cecitate delle menti umane! Tu lo prendevi per testuggine e quello era un cerbiatto. Vedi come te la lavora? Per carità, Ferretti: dàllo in mano a chi nell'uomo tiene il cervello da più che le gambe; che un popo' l'amichetto trovi d'ansa, di gammone o di levatura, ti scappa da casa e te lo vedi con una torcia inalberata precedere la diplomazia europea.
Come un giorno le furie anguicriniteCorrean squassando le sulfuree tede
Innanzi alla quadriga di Plutone.
Trecentottantasei mortaletti! altro che la romana girandola! Con ventun botto di meno e sparandone de' restanti, uno per giorno, avrebbero contentato S. Pietro un anno intiero senza scucir le tavernelle a tanti bravi galantuomini che amassero meglio le botti che i botti. Io non posso vedere i quattrini consumati in faville. Eppure non par gioia se non viene in compagnia di quella cara polvere che il diavolo si porti chi l'ha inventata. Né so perché Ariosto non mandasse un Colaimme al Rev. Schwartz, il frate nero, come ne scagliò sugli archibusieri che pure senza la invenzione della polvere avrebbero fabbricato innocenti ferri da calzette e da ricci.
E Biagini con tutto il pagliaro; e Spada con tutto il fodero, e Lopez con tutti i cappelli; e Zampi colla mojje e col fijjo, e col fijjo del fijjo; e la pazza co' pazzerelli suoi, ed Orsolina colla sua febbriciattola etc. etc., hanno aggradito le tue salutazioni e te ne rendon pariglia.
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