Piperno mio, perché questa mattinaTanto ci assorda il suon della chimpina?
Così avrebbe a te parlato, il 1° luglio, M.r Cuppetana, se com'è legislator di favella fosse sparnazzatore di versi.
Cennene, o mio figliuol; la vecchia Albano
suona a morto in onor del Ciamberlano.
Ti ho suggerito uno schizzetto di risposta pel caso che l'avvenimento funebre dovesse da te drammaticamente mandarsi alla posterità mercé una piccola giunta agli Sc. 300 consumati in suono nenie e candele,
a spese di Mencacci o Don Michele.
A Roma è sempre caldo il giorno: sempre fresca la notte. Almeno abbiamo due divisioni grandi, nette, elastiche, intelligibili. Se però torna a piovere addio regole.
Ho visitato il Bosco, munito del passaporto della tua lettera. Indovinala? Mi ha subito piantato fra le mani due primi biglietti, rammaricandosi di non poter regalare un bel palco a te e alla eccellente tua famiglia. La di lui salute zoppica e va moscia assai. Egli è affilato, tosse, e trova naturalmente che nel teatro Argentina fatica molto: per lo meno il decuplo che non in quella saletta del pianterreno di Ruspoli. Occupatissimo e fiacco, vuolmi interprete presso di te de' sentimenti suoi amichevoli, contando così di averti come riscontrato della dolcissima tua. Con un biglietto andrò io a godere de' giuochi. Per l'altro volevo che Biagini e Spada se lo disputassero a sorte, ma quando udii Biagini aver già visto il Bosco e Spada no, superando ogni altra considerazione soggiunsi: "Spada eccolo a te. Voi due non siete or più innanzi a me in questo soggetto nella medesima posizione". Meco dunque verrà Spada; e tu n'hai il merito originario.
Vengano i libri che mi annunzii. Andranno a far compagnia ai loro simili e staranno allegramente.
Siamo giunti allo spiacevole articolo della tua lettera. Ti caverai sangue? Te lo sei già forse cavato?
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