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      Questo è il bullettino sanitario. Pax tibi, Marce.
      Caldo sbardellante fra i sette colli di Roma: fiacchezza brodosa ne' 150.000 colli de' Romani.
      Costì tutti vengono: di qua tutti partono. I magnati e i ricchi, che suona lo stesso, chi per le transalpine chi per le subalpine regioni. I mosciarelli
     
      Pe' vicini castelli -; e tutti i guittiRestan qui soli radicati e fitti.
     
      Sbarazzatomi dell'extra passiamo all'intus, cioè a quello che più interessa il tuo ed il mio cuore.
      Lo vedi, Ferretti? Lo vedi se il cuore chiacchiera anch'egli? Io mi sentia in seno una voce dicentem mihi: Santa Maria in cacaberis aiuterà presto il tuo Giacomo. Amen, io risposi.
     
      Ma se finita è già la cacarellaNon lasciar così presto il tamarindo
      Né il brodo della zampa di vitellaChe in caso ugual beeva anche Labindo.
      Quando poi le tue povere budellaSaran più salde, o buon figliuol di Pindo,
      Allor fia tempo che tu dica il valeAl medico, al beccaio e a lo speziale.
     
      Sulla inerzia della guarigione Cristinica rammentati per tuo conforto del famoso adagio: Chi va piano va sano e va lontano.
      E fu nella circostanza dell'invenzione di tanta verità che i proverbii cominciaronsi a chiamare col nome di adagio, perché andar piano e andare adagio son come Cola e mastro Cola.
      Qualche altro giornetto e poi anche per quest'altro malannuccio canteremo Io triumphe!
      E Maggiorani pure si accosta alle probabilità campagnaniche. I capo-giri possono dirsi terminati; e il Cencino è cattivo assai, buono indizio di prossimo ristabilimento nella salute. Ne' due scorsi giorni giaceva abbacchiatello e più Céncio che Cêncio, siccome dissero a Libert bon'anima. Il padre sorride di speme e pare già altr'uomo. Gli ho fatto un'ora di compagnia parlandogli di te e de' voti di tutti i tuoi pel pronto cessamento delle sue sventure. Quindi gratitudine in lui tenerissima, e preghiere a me di ringraziarti.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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