Questa famiglia ti ringrazia delle notizie d'Orsolina che io ho loro comunicate. Ti salutano e la salutano. Tonino verrà del naturale materno. Tutti di casa Pazzi stan bene. Peppe o sarà magnano o maestro di cappella, perché sempre batte, ma forse più questo che quello perché al battere accoppia il gridare, e probabilmente avrà l'uno e l'altro se è vero che la musica prese le mosse dall'incudine.
Salutami persona per persona, le tue donne e l'ometto. Stringi la mano al Dottor Bassanelli e datti un bacio allo specchio per conto del tuoBelli
LETTERA 322.
A GIACOMO FERRETTI - ALBANODi Roma, venerdì 20 luglio 1838
(ore 8 1/2 antimeridiane)
Prima, caro Ferretti, di aver qualche cosa da dirti in riscontro di alcuna tua lettera che sia per arrivarmi, voglio anticipare due parole in ordine a un soggetto che potrebbe riuscirti comodo qualora particolari tuoi motivi non ti consigliassero a negargli la tua attenzione e il tuo assenso. Vi ha persona che per giusta cagione e con ragionevole desiderio brama di trovare un fidato appoggio presso Mons. Tesoriere in prò di un suo diritto incontrastabile che la malafede e l'aridità di alcuni suoi emuli vorrebbe render dubbioso e precario. Questo individuo bisognoso di spalla presso il Tesoriere intende rimunerare generosamente chiunque volesse assumere il carico di corroborare e difendere i di lui diritti nell'animo per verità retto del prelato, ma assediato e insidiato da privati interessi altrui, coperti dalle maschere del pubblico bene.
Pensa Ferretti mio, che un buon regalo, onestamente e per giustissimo titolo guadagnato, non deve offendere né l'integrità né la delicatezza di un carattere simile al tuo, tanto più che qui non è quistione di chiedere una grazia, ma di ottenere che si osservi la giustizia in un caso che ha risvegliato molti appetiti.
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