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      Sono tornato oggi presso la famiglia Pazzesca pel doppio scopo di leggere ad Annamaria le cose che mi dici per essa, e di andar seco a casa tua per cercare i Comentarii di Cesare tradotti in lingua strona da Gianfrancesco.
      Non ho trovato che i gobbetti: le due donne non erano in casa; et quidem dimani mattina vanno a stirare di buon'ora presso le Ferretti-Cagnoli. Se dunque non potessi tu avere il Gianfrancesco dimani sera l'avrai il 1° agosto, quasi contemporaneamente col perdono di San Francesco che scriveva i fioretti meglio del Gendarme interprete di Giulio-Cesare dittatore. Iddio perdoni i peccati della terra.
      Ho parlato collo Zampi, e non col Zampi, che non vorrei m'avesse a toccare uno scappellotto da Monsignore Azzocchi. Dice dunque lo Zampi che ti ha raccapezzato carta, e la consegnerà ad Annamaria. Così o Madama Pazzi te la porterà essa medesima, o te la farò avere nel baulle del globo, tempore abili.
      Non frigus sed estus Romae vespere dominico dum Alba perentiebatur ab aquilone. Abissinia e Siberia a quattordici palmi di distanza! Infatti, dicono le zone oggidì, a che servono le nostre invidiose distanze ora che gli umani vapori circolano per la terra più veloci che non i vortici cartesiani? Avviciniamoci, facciamo causa comune, e formiamo dell'equatore, de' tropici e de' poli, una sola famiglia. Quindi il guazzabuglio di temperature: quindi lo zero sotto al braccio all'80: quindi i ghiacci giuocanti a tressette colle vampe di Sahara: quindi il popolamento de' cemeteri e il tripudio de' beccamorti.
      Mehercle! Gesusmaria!
      Quello che in tutto ciò mi pizzica è la infermità del cordiale Dottor Bassanelli. E il Dottor Carbonarzi rimane solo?! Digli cave canem, bada alla canicola; che condita con due sprazzetti di bruma iperborea può fargli pagar salata la carità del mestiere.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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