Da Fuligno no, perché il corriere già era pronto, e lo incontrai per istrada.
Dunque da Perugia. Ma il primo corso cadeva qui il 18. E non iscrissi io il 18? Scrissi a Biagini parole per te, e scrissi a Biagini perché più prossimo a casa Mazio-Belli. Senza questo riflesso vi avrei imbussolati nel cappello, e beato chi usciva! Il sortito sarebbe sempre stato nunzio al compagno. Due lettere erano troppe per due corpi ed un'anima, né devesi moltiplicar enti senza grave ragione. E come il Sig. Spada si aspettava una mia lettera sabato 18? Bisognava che me la portassi già scritta in saccoccia, come io già soleva talvolta praticare colla bo. me. di Mariuccia pel caso che nulla fosse accaduto per viaggio. Ma i termini generali in quest'anno potevano riuscire vani secondo i varii incidenti della mia salute. Insomma ho da dirne di più? Scrissi appena arrivato, e tra Biagini e me esisteva già questo accordo. Dunque zitto, quieto, mosca, e acqua in bocca, Signor Rugantino Covielli, con tutte le sue ciarle di generosità e di vendetta. E impari le convenienze.
La mia salute è discreta, e me la vado qui confortando col vedere ed udire il mio Ciro, che pare una personcina di garbo.
E di' a Biagini che gli porterò il fascetto di cannelli di cerotto che mi richiede. Ne debbo portare anche a Ferretti. Anzi, circa a Ferretti, sappi che mi ha scritto pur egli. Io non gli rispondo se prima non ho in pronto una certa notizia (o positiva o negativa) della cui ricerca mi incaricò innanzi alla mia partenza. Se da Biagini, da te, o da qualche altro di comune conoscenza, si avesse occasione di dirigergli qualche lettera, aggradirei gli si facesse sapere quanto poco sopra t'ho espresso.
Ho veduto tuo cugino Luigi, ed a varie mie interrogazioni su differentissimi soggetti non ho potuto ricavare altre risposte che ma.
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