I parenti, gli amici, gli antichi domestici, quanti insomma ti conoscono ti salutano tutti. Tu riverisci sempre i tuoi Sig.ri Superiori e Maestri, e specialmente il Sig. Rettore, il quale bramerei che tu facessi arbitro in questa nostra guerruccia.
Ti abbraccio e benedico di cuoreIl tuo papà.
(1) Mi è però venuto in capo che tu in quelle parole abbi voluto dirmi una celia. In questo caso le mie osservazioni resterebbero tutte inutili, e ci avrei fatto una bella figura.
LETTERA 376.
A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, 10 dicembre 1839
Mio carissimo figlioColla presente rispondo alle tue due lettere, del 30 novembre e del 5 corrente. Appena ricevuto il sonetto posto in musica dal Sig. Tancioni lo portai subito in casa Ferretti. È piaciuto esso molto alla Sig.ra Cristina, prima figlia del Ferretti ed intendentissima di musica. Ancora però non si è potuto fare eseguire a voce di basso, perché dei bassi cantanti che frequentano quella casa sono partiti quelli che appartenevano alla passata stagione teatrale e sono occupatissimi gli altri che figurano nella stagione imminente. Anzi, per ora la famiglia Ferretti ha sospeso le sue accademie del venerdì, anche pel motivo che la padrona di casa è attualmente in Albano per cagion di salute. Intanto io rendo grazie al Sig. Tancioni ed a te pel gentil dono.
Ho trovato ed acquistato le commediole del Gàmbara ad uso delle case di educazione. L'opera è composta di due volumetti, a ciascuno de' quali va appresso un altro volumetto di supplemento. Un volumetto col suo di giunta contiene commedie per soli uomini: l'altro colla sua appendice ha commedie per sole donne. Io ho dunque acquistato la sola prima divisione maschile e te la spedirò nel solito canestro d'invio per l'epoca natalizia. Sono assai contento di aver potuto contentar te e i tuoi compagni che mi saluterai co' tuoi Superiori.
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