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      Da questo metodo vedrai un giorno risultare effetti che faranno meravigliare te stesso. È un pezzo, figlio mio, che io osservo il Mondo e considero gli uomini. Sempre ho veduto finir le cose quali te le rappresento agli sguardi. - Fra i napolitani corre un curioso proverbio, col quale si motteggiano coloro che per troppa furia sconciano sovente le loro opere, o non le producono così perfette come avrebbero dovuto e saputo. Questi proverbialmente chiamansi colà: Luca fa' priesto. - Il proverbio però viene da un famoso pittore, chiamato Luca, il quale non era soggetto da beffe. Purtuttavia se ne valgono in oggi per mortificare i galoppatori e i pasticcioni, che appagansi di un falso bagliore di orpello.
      Riveriscimi il Sig. Presidente, il Sig. Rettore, il Sig. Prof. Mezzanotte, i tuoi Maestri e i compagni, non che i nostri amici. Così salutano te questi parenti nostri e gli amici e gli antichi domestici.
      Anche a Roma è arrivato finalmente il freddo. Tu però hai un vantaggio per tollerare il freddo di Perugia: minore età e maggior salute di me. Così accadeva un giorno a me verso i miei maggiori: ora son cambiate le sorti; e un giorno, Ciro mio, cambieranno anche per te. Il Mondo è una ruota.
      Ti abbraccio e ti benedico di vero cuoreIl tuo papà.
     
      LETTERA 381.
      A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, 25 febbraio 1840
      Mio carissimo figlioInsomma eh? questi ottimi formicolano. In due facoltà 107 ottimi e 11 beni! Corbezzoli, Signor Ciro! V. S. va a diventare un Condillac e un Galileo. Forte adesso nel secondo trimestre, Ciro mio, e se le cose procedono di questo passo anche nel terzo, si può sperare senza molte temerarietà che qualche premiarello si dovrebbe intascare. Io godrò allora della tua soddisfazione e della tua gloria, poiché ogni tuo bene ed onore è da me considerato qual cosa mia: mi giunge anzi più caro, perché io amo più te che me stesso, e ciò è noto a chiunque ha di me conoscenza.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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