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      Se troppo di sovente ricorressi tu col pensiero e colla mano alle predilette tue piante, ne nascerebbe nel tuo spirito e nel tuo cuore un fatale disturbo alle idee ed alle affezioni destinate a svilupparsi in te sotto un diverso rapporto. La botanica dunque amala, accarezzala anche, se vuoi, ma con tanta parsimonia e cautela quanta valga a conciliare e temperare fra loro in giusta misura il piacere insieme e il dovere. Dirò di essa ciò che sempre ti dissi e ti ripeterò della musica. Questa non sarà la tua professione, ma sì un tuo adornamento. Dunque al principal corso della tua collegiale educazione tu devi concedere le ampie divisioni del tuo tempo, e alla secondaria istruzione i ritagli. Volendo divenire avvocato, secondo gli a me cari desiderii che più volte ti ho udito esternare, la norma da seguirsi è quella che ti ho poc'anzi tracciata. Un avvocato ha un gran peso nella civil bilancia, e trova fra gli uomini molto ossequio e splendidi profitti. Le scienze fisiche corroborano utilmente la sua dottrina e lo trarran fuori dal volgo degli aridi e pedanti legisti; ma il più saldo di lui fondamento consisterà sempre nello studio degli uomini costituiti in social convivenza, e nelle investigazioni dei grandi principii della morale filosofica. E qual'è poi la chiave merceccui si aprano in tutto il loro splendore quelle brillanti qualità d'un sapiente giurisperito? L'eloquenza, Ciro mio, l'eloquenza. Innamòrati di questa potente manifestatrice di quanto ha Iddio creato di più grande e sublime nell'anima immortale dell'uomo. Addèstrati con fervore in quest'arte quasi miracolosa, la quale nella bocca de' famosi oratori, specialmente greci e latini, bastò sovente a mutare i destini degli individui e delle nazioni. E perciò appunto la filosofia speculativa, che è la scienza della virtù, non deve mai scompagnarsi dalla eloquenza.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





Ciro Iddio