Spirito Batelli condiscepolo in creanze di Maestro Vincenzo da Forlì alias Poggio-Mirteto. - Lessi il tuo foglio alla presenza del mio Ciro, cosicché il tuo bacio per la sua fronte trovò subito luogo; e Ciro, che per la sua età non può ancora aspirare alla libertà della medesima amichevole confidenza, ti contraccambia con un affettuoso saluto come ad amico di suo padre. - Ti compatisco di cuore e di milza e di fegato per la improbaccia fatica del correggere stampe, et quidem stampe non fedeli ai testi in esse citati. Se io conservassi tutti i moccoli che ho attaccato in quel delizioso esercizio, ne incacherei la cappella Paolina, la cupola di S. Pietro e la luminaria di Pisa. Sic fata voluere, ed al fato è soggetto anche Giove: figuriamoci un lava-ceci par mio.
Mille punti di diligenza a Cristina e mille altri a Chiara. Parmi vederla col CABOLARIO sulle ginocchia arrabattarsi fra gli accenti gravi e gli acuti, e strigner di tempo in tempo i labbruzzi ingegnandosi di comparire italiana il meno possibile in certe maledizioni di lettere e di dittonghi, contemplati ab antiquo nel libera nos a malo amen. Al mio ritorno farò loro una premiazione; e a Chiara (bibliotecaria di casa) donerò un bel libricino sull'arte di preservare i libri dai tarli, e alla buona e golosa Cristina lascerò la scelta fra un agnusdei di pasta di Santi Martiri e una barachiglia di pasta frolla.
Mi svanisce però subito il prurito della celia al ripensare come la cara Barbaruccia combatta ancora col male. Povera ragazza! è gran tempo che soffre, e tanto più soffre in quanto che oltre i fisici travagli deve sopportare i morali (non meno per lei crudeli) di una forzata astinenza dalle applicazioni di spirito. Io entro nel suo animo, e mi rappresento al vivo la sua pena e il tedio da cui dev'essere oppressa.
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