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      Se tarderò sin verso la fine del mese pregherò Biascino di esigermi certi Sc. 14:75 co' quali ha egli già fatto conoscenza nel mese di agosto.
      Salutami tutti gli amici, ed io fra un diluvio d'abisso corro al Collegio.
      Il tuo Belli.
     
      LETTERA 393.
      A FRANCESCO SPADA - ROMADi Perugia, 22 settembre 1840
      Pelatalpe carissimoVuoi sentirne ora un'altra? I direttori di questo Signor Giornale scientifico-letterario son tanti quanti gli associati al giornale. Jeri uno di questi chiarissimi direttori mi disse: Signor Belli mio, me ne dispiace, ma il noto articolo non possiamo stamparlo. Noi siamo corrispondenti de' compilatori del Tiberino, e facciam cambio con essi delle nostre periodiche pubblicazioni. Altronde né ci è mai piaciuto di dar luogo nei nostri fogli ad articoli polemici, né sono questi conformi allo spirito di un giornale destinato per intiero all'incremento delle scienze, delle lettere e delle arti. - Ma pure, io risposi, mi era stata promessa la inserzione allorché... - È vero, è purtroppo vero: però non la promisi io medesimo. Dunque mi perdoni, mi scusi, abbia pazienza, se valgo in altro, mi comandi... - Dov'è l'articolo? - Eccolo qui. - Me lo favorisca. - Si serva.
      Allora io gli tolsi di mano il foglietto, e senza aggiunger parola gli voltai le tasche e quel che dalle tasche si copre. Spero che di tutto ciò non t'importerà una buccia di fico; e poi a quest'ora quel ch'è fatto è fatto. Io ti riporterò il manoscritto co la passata der padre curato e co la fede der bene viventi. Così non è più necessario di mandare, come tu mi dici nella tua del 17, l'acqua alla china, benché dovrebbe dirsi più propriamente mandar la china all'acqua, siccome c'insegnano le febbri terzane e le maligne-benigne.
      E che significa mo quel prima d'una certa partenza, con quella coda di ma punteggiati da primo amoroso?


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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