La moglie è molto decaduta: le tre figlie per ora stan bene, e tutte e tre nubili. Se hai qualche scartarello, spediscilo a queste tue buone amiche. Il loro fratelluccio cresce bene e sviluppa ingegno non comune. Biscontini dura nel celibato, sempre cercando moglie. Coleine batte la moda, e non vende ma affitta la sua libertà. Ingàmi non guarda più in faccia donne, e serba le ultime ricottine per sé dopo aver perduti gli ultimi denti. Ve' cosa fan gli anni e le passioni! Tu ti dici invecchiata dalla fatica? Io dall'età, dai pensieri e dalla solitudine. Niccolini l'ho conosciuto anch'io nel 1824 a Firenze: ma io ero allora anche più piccolo che adesso, ed egli non men grande che oggi; epperò non può ricordare quella inezia d'uomo che si gloriò di averlo veduto nella sua biblioteca dell'Accademia. Chi vorrei mo conoscere sarebbe il Romani. Tu certamente devi essere da lui visitata. Digli che io lo ammiro tanto! Adesso poi dico a te di finirla una volta con questi elogi che mi vai prodigando. Italia Italia! Se l'Italia dovesse trar gloria da' miei scardafoni, starebbe fresca come avesse mangiato la zucca. Se i Torinesi vogliono esser francesi; e tu lasciali fare. Ognuno è padrone di rinunciare ai beneficii della provvidenza. Al più posso perdonar loro quella pazzia se ti vogliono bene. Quel che preme è che tu mi saluti tanto e più di tanto la tua mamma e la nostra appiccicarella. In cima a tutti poi metti il pensiero che tu sarai sempre amabilissima al tuo aff.mo a.co e ser.eG. G. Belli
LETTERA 412.
A FILIBERTO GARELLO - FIRENZE[18 marzo 1841]
Mio carissimo amicoPer mezzo di un garbato giovane Sig. Vittorio Manassei ho sotto il 13 corrente ricevuta la vostra lettera del 20 febbraio unitamente ai sei primi fascicoli del vostro compendio mnemonico di storia antica. Dice il Sig.
| |
Firenze Accademia Romani Italia Italia Torinesi Belli Sig Manassei Sig Biscontini Coleine Niccolini Italia
|