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      E se mi voleste favorire il 2° esemplare che vi chiedo, vi prego notarci di vostro carattere la memoria del dono. - Vi abbraccio di vero cuore.
      Il V.° Belli
     
      Il titolo preliminare della elegia cambiatelo a vostro genio se non vi piace qual'è.
     
      LETTERA 418.
      A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, 20 aprile 1841
      Mio carissimo Ciro
      Dopo le mie dell'8 e del 12 ti soggiungo queste due righe le quali ti saran recate da chi al certo non ti aspetti, dal R.mo Sig. Canonico Tizzani, nostro buono ed onorevole amico. Per due motivi non ti ho mai parlato del suo viaggio: prima perché era dubbio se sarebbe egli passato da Perugia: poi perchè volli io lasciarti la sorpresa di rivederlo, quando ebbe egli deciso il suo itinerario per codesta Città. Viene egli insieme col R.mo P. Abate Valle, che tu hai già l'onore di conoscere, e con altre due Dignità della Sua Congregazione, recandosi tutti uniti a Ravenna. Il nostro rispettabile amico ti abbraccerà e benedirà per me, e ti dirà con quanto desiderio io aspetti il momento di riunirmi con te. Sento ormai necessaria la tua compagnia, e ho vero bisogno del tuo sollievo. Diviso da te mi si rendono ormai troppo gravi i pensieri dell'attuale mio stato. Il tuo crescente ingegno e la tua giovinezza mi aiuteranno a sopportarli e me li renderanno più dolci. Sappi intanto che l'ottimo nostro Amico si occupa molto in nostro bene. Iddio rimuneri la sua amorevolezza, non potendo noi esser capaci di tanto. Se tu leggi questa mia lettera in sua presenza, od avrai agio di rivederlo dopo la lettura fatta lungi da lui, ringrazialo e per te e per me. La gratitudine è un debito, quando anche il cielo, non volesse benedire il successo delle premure di chi cerca i mezzi d'esserci utile.
      Sono di tutto e vero cuoreil tuo aff.mo padre
     
      P.S. Sul punto di consegnare la presente al R.mo Tizzani ho dal portalettere ricevuto la tua del 17. Mi fa piacere l'udire che attendi alacremente allo studio per riuscire nel prossimo esame trimestrale del Collegio, e per l'altro generale che dovrai sostenere all'Università. Non ti mettere in apprensione, Ciro mio: sta' tranquillo.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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