Non ho alla detta mia spedizione 27 luglio mai avuto riscontro, e perciò ne sto in pena, non sapendo a che attribuire il vostro silenzio. Intanto la mia povera economia soffre per queste incertezze, le quali vorrei pure una volta veder dileguate per sapere se debbo finalmente citare la R.C.A. a mantenermi nel sequestro già da essa accettato, e a pagarmi o farmi pagare da chi si conviene tuttociò che non mi è stato dato.
Io non ho potuto eseguire il viaggetto che avea meditato, né farvi la visita con mio figlio, lo che m'era sì a cuore. Non ho avuto che pochissimi giorni per correre a Perugia, e dovetti ripartirne senza neppure veder le feste del Papa che era al punto di giungervi. Troppi doveri mi tengono qui inchiodato. Intanto mio figlio è ora con me, ed io vivo con lui più tranquillo.
Datemi nuove e di vostra famiglia e di voi, e ditemi se aveste l'articolo necrologico in forma di lettera che io vi spedii. La vostra letterina di giugno non me ne ha fatto motto. Quel mio articolo è una meschinità, ma spero avrete almeno gradito il mio buon volere di servirvi come io so e posso fare.
Amate il vostro aff.mo amico e serv.eG. G. Belli.
LETTERA 434.
A GIUSEPPE NERONI CANCELLI - S. BENEDETTODi Roma, 16 ottobre 1841
Gentilissimo amicoRicevo e riscontro la cara vostra 10 corrente. Oggetto della mia del 7 di questo mese non era quello di sapere se voi dall'epoca in cui qui ci vedemmo aveste esatto più alcuna somma per me sul malaugurato sequestro Trevisani. Il vostro stesso silenzio mi avvisava del contrario, poiché se aveste esatto me ne avreste anche dato subito avviso.
Volli io soltanto sapere da voi per mia regola se eravi giunto il plico da me speditovi il 27 luglio, contenente le copie di tre documenti esistenti in questa Comp.ria Camerale, dai quali molto chiaramente (per quanto a me sembra) si stabiliscono le eccezioni che io doveva dare al conteggio passatovi con lettera 29 aprile ultimo da cotesto Sig.
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Perugia Papa Belli Roma Trevisani Comp Camerale Sig
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