Parlai tanto coll'Avvocato Cini quanto col Sig. Tavani, e trovai l'uno e l'altro già istruitissimi degli sconcerti di codesta posta-lettere, sulla quale si è già diretta l'attenzione e l'opera della superiorità; e non dovrà tardare il rimedio.
È tornato Balestra, portando con sé una infinità di regalucci. Ve n'è stato per tutti, fin per Nina la donna di casa. Ne ho avuto anch'io, e credo ve ne sarà anche per te.
Le tue piante sono regolarmente adacquate, o da me o da Giovepluvio. Una di esse sta cacciando fuori un fiore giallo, che indica voler risolversi in una campànula.
Biagini partì la mattina del 2 per Napoli conducendo con sé la bella e spiritosa Luisa, dalla quale, povero Biagini, avrà invidiabile compagnia. Tornerà il 16.
Tizzani e Balestra s'incontrarono a caso in Padova. Di là il primo mi ha scritto, incaricando della lettera il secondo. Ne ho avuto notizie poi anche da Brixen nel Tirolo.
Mercoldì 7 cadde un muro di villa fuori la porta del popolo, e di 12 uomini, che vi stavan lavorando sotto per riattar certi condotti, ne ammazzò nove e ferì mortalmente tre. Gigi, che era di settimana al governo, ebbe quindi molte faccende. Nella stessa mattina cadde un pittore da un ponte nel palazzo Corsini e un bel muratorello da una fabbrica a Monte-cavallo, e se ne andarono entrambi agli altri calzoni.
Dopo la tua partenza andai per te dall'Abate Graziosi, e narraigli com'era accaduto che tu nol vedesti e non ne prendesti congedo. Egli, che ho veduto altre volte, ti saluta sempre con molto affetto.
Avrei piacere che, se ti potesse riuscire, tu partissi da Perugia il 27 per essere a Terni il 28. Lì potresti trattenerti a tutto il 2 ottobre: il 3 poi ripartirne per trovarti qui il 4. Dobbiamo fare insieme una certa quietanza per atto pubblico, alla quale devi intervenire per legge anche tu.
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