Si vuole che per far disperar Jacovacci sia egli riuscito a far mancare all'apoca la Bischop, pagando egli per essa la multa. Ecco le nuove di Roma.
Salutami tutto il Collegio e quanti altri amici sono costì. Abbiti poi mille abbracci di questa nostra famiglia e di tutte le nostre conoscenze.
Ti abbraccio però io pel primo e con tutta la effusione del cuore.
Il tuo Papà.
LETTERA 452.
A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma dall'uficio del Deb. Pubbl.
il 29 agosto 1843 (martedì)
Mio carissimo figlioPrevedendo (come è accaduto) che anche la seconda tua lettera sarebbe giunta qui oggi invece di jeri, pel qual motivo trovandola io a casa dopo finito l'uficio non avrei potuto risponderti che dopodimam (giovedì) ho incaricato Viotti di passare da casa verso il mezzodì e portarmela se vi fosse arrivata. Ecco Viotti colla lettera: ecco il tuo Papà a riscontrarla in tutta fretta, onde così interrompere quel periodo fastidioso. Tu avrai la mia risposta dimani (mercoldì 30): mi risponderai giovedì 31: mi giungerà la tua replica sabato 2: soggiungerò lunedì 4; e spero che andrà bene.
Non darti pena per la mia salute: sono tranquillamente subordinato alla vita che mi conviene di menare. La testa da varii giorni mi dà minore incomodo. Sta' bene tu, divertiti, e non obliare di fare un po' di lettura per mantenerti lo spirito in esercizio.
Eseguirò le tue commissioni presso Sigismondo e Cristina. Della burla, di cui mi parli, non me ne avevi mai fatto parola.
Il teatro Valle è stato preso in enfiteusi perpetua da Quadrari e Baracchini, padroni del Metastasio. Si dice che vi sia dentro una occulta mano di Torlonia. Ma non si sa il preciso. Non è che un si dice.
Sabato 2 va in opera il Metastasio: il dì 8 gli altri teatri. La Bischop viene, e fa come già la Novello: metà di recite a Roma, metà a Napoli. Hanno transatto.
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