Biagio Moranghini sta meglio, e ti saluta col padre e con Antonia. Ti salutano anche i Ricci, i Capalti, i Ferretti, il Biagini, lo Spada, il Lopez colla figlietta, e tutti i nostri parenti ed altri amici.
Ringrazia il Sig. Rettore delle sue care parole. Riverisci i Nobili Carafa, saluta i Sig.ri Micheletti se son tornati.
Io scrivo in furia, perché le mie incombenze m'incalzano. Non ho avuto tempo di temperare una penna.
Ancora non ho risposta di Morrovalle. Addio, addio, addio. Ti abbraccia e benedice di cuore il tuo aff.mo padre.
LETTERA 453.
A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, domenica 3 settembre 1843
Mio carissimo figlioEbbi ieri, siccome io aspettava, la tua del 31 agosto, e posso oggi riscontrarla con pace per quindi mettere in posta dimani andando all'Uficio.
Nella speranza che la buona nostra amica Signora Cangenna e il caro Signor Luigi trovinsi già in Perugia, comincio dall'incaricarti di mille mie fervorosi saluti per ciascuno de' due. Né poi mancare di darmi contezza della loro salute e degli effetti prodotti in essi dal viaggio.
Dal contesto della minuta di lettera che il Signor Agostini ti aveva mandata per continuare la nota burla conoscemmo Cristina ed io che non allo Speranza (come tu m'indicavi) ma allo Agostini stesso doveva esser la detta lettera indirizzata. Così fu fatto. Cristina la copiò e me la mandò. Vi aveva essa però fatto un imperfetto indirizzo, mancante anche del nome del paese a cui era diretta. Ed aveva omesso anche la data. Io supplii alla meglio al di fuori; e circa alla interna data scelsi quella del 25 agosto, che parvemi una giusta media per conciliare un non soverchio ritardo di posta col testo della lettera stessa che pregava lo Agostini di un riscontro entro il detto mese di agosto. La impostai il 31, e dev'esser giunta al destino il primo corrente.
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