Forse lo visiteremo colà: almeno ne son corse hinc inde parole. Desideriamo da' nostri buoni parenti, che siete voi altri, un piacere. Fate chiamare giù il Biagini, e dategli nostre notizie e nostri saluti. Per ora si contenti di tanto, ed anzi ne faccia egli parte allo Spada: ed entrambi poi (dividendosi il carico da buoni amici) ne comunichino porzioncelle al Ricci per sé e suoi, al Cardinali per sé e suoi, alla Erminia per sé e suoi e serali appodiati, al Welisareff per sé e suoi, al Sabatini per sé e suoi, e a tutti gli altri amici per loro e pei loro ecc. Poi, secondo il tempo e le circostanze, distribuirò da per me le rispettive tangenti. E voi altri tutti consideratevi salutati ad uno ad uno, pezzo per pezzo, sino all'Etto boio e alla Ginia attiva o il contrario se meglio piace alla Sig.ra Nanna, che farebbe moneta falsa per darti a credere zucchero d'orzo il decotto di cicuta. In tal caso salutiamo e baciamo Virginia buona e Paoletto cattivo; ovvero buoni entrambi o cattivi entrambi per transazione.
Sono con sincero attaccamentoL'aff.mo par.te ed a.co
G. G. Belli
LETTERA 472.
A FRANCESCO SPADA - ROMADi Morrovalle, 11 agosto 1844
Checcuccio mioDa Macerata scrissi il dì 6 alla famiglia Mazio incaricandola di passare a Biagini i saluti per lui, per te e per gli altri amici. Scrivo oggi a te pregandoti dello stesso uficio per Biagini, per casa Mazio, per Welisareff, per Ricci, Cardinali per Ferretti, per tua cognata e famiglia e amici, di mano in mano che ne vedrai; e tutto ciò anche in nome di Ciro. La mia testa è sinora la medesima testaccia romana. Diamo tempo al tempo.
Staremo qui tutto il 13, se la cuccoma non cogliona: poi a San Benedetto per circa una settimana: poi lo sa Iddio. È un itinerario imbrogliato.
Al mio ritorno bisognerà sottoporre a una qualche cura il mio oriuolo svegliarino.
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