Vedete dunque che con questa mia testaccia non v'è da scherzare. Dopo tante occupazioni eccomi pertanto in ozio, e in un ozio che mi divora di noia, tranne i brevi istanti che debbo pur consacrare ai materiali interessi del figlio mio, tanto più che il mio ritiro dall'impiego non ha potuto andare scompagnato dal sagrificio di borsa. Abyssus abyssum invocat. Cerchiamo almeno di non cadere sotto le cateratte.
Non potei udire senza profondo rammarico la sventura toccata al Marchese Bruti nella persona della eccellente Dama sua moglie: e di tal mio cordoglio partecipa anche Ciro, che ebbe la fortuna di conoscere la disgraziata Signora; benché non fortuna dovrei dire oggi, ma sì invece malincontro se quelli erano i primi ed ultimi momenti di una conoscenza capace di amichevoli soddisfazioni. Che mondo di dolori.
Bramerei aver notizie della vostra salute e di quella di ciascun altro individuo di vostra famiglia, dalla Sig.ra Pacifica sino al più piccolo de' vostri nipotini, e così di D. Flavio e della di lui consorte ecc.
Né la memoria che in vostra casa si ha la bontà di conservare di me e di mio figlio, manca di corrispondenza per parte di noi, che spessissimo torniamo sul discorso confortevole de' bei giorni passati costì, onoratissimi ospiti senza nostro alcun merito.
Pregovi del solito disturbo di ritirare dalla Cassa Camerale di Fermo quanto siavi in deposito sul nostro sequestro Trevisani, e farmene poi tenere lo importo.
Termino abbracciandovi con sentimenti di profonda stimaIl V.o aff.mo a.co e serv.e
G. G. Belli
LETTERA 475.
A FRANCESCO MARIA TORRICELLI - FOSSOMBRONE
16 dicembre 1844
Mio caro Torricelli
Nel polizzino da me trovato nel N° 6° della prima parte della tua antologia leggo da te raccomandatomi l'ottenere un favorevole rescritto.
Però tu stesso comprendi che può più dipendere dalla mia diligenza l'ottenerlo, che l'ottenerlo favorevole.
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