Auguro felicissime a voi ed alla vostra famiglia le prossime feste, e mi ripeto come per lo passato.
Di Roma, 20 dicembre 1845
Vostro aff.mo a.coG. G. Belli
LETTERA 486.
A CIRO BELLI - TERNIDi Roma, lunedì 29 Xbre 1845
(9 1/2 antimeridiane)
Mio caro Ciro
È meglio che io ti anticipi una lettera, giacché potrebbe pur darsi il caso che se io avessi a scriverti solamente in risposta, tu non ricevessi alcun mio foglio ne' pochissimi giorni della tua permanenza costì. Difatti è probabile che ieri (dom.ca) ti mancasse il tempo di annunziarmi il tuo arrivo; e in tal caso io non avrei oggi alcuna tua lettera da riscontrare. Oggi potrai scrivermi senza dubbio; ma dimani mi giungerebbe la tua lettera in ora da potervi rispondere? Poi viene il mercoldì senza corrieri. Quindi il giovedì con posta: ma nel successivo venerdì saresti tu in Terni per ritirare il mio riscontro? È meglio dunque, ripeto, che io ti anticipi una lettera: il resto andrà poscia come potrà.
Nella notte del tuo viaggio io stetti sempre sveglio, facendo il calcolo (fra le ore e le miglia della tua percorrenza) in qual luogo potessi tu ritrovarti ad ogni punto della nottata; e così proseguii ieri mattina sino ad un'ora pomeridiana. Tra fermate e cammino io valutava quattro miglia per ciascuna ora di viaggio; e mediante un simile computo, supponendo alle 8 la tua uscita da porta del popolo, mi compiaceva quasi di seguire coll'occhio il procedere della tua diligenza. E di poco certamente avrò errato, salvo ostacoli che non voglio supporre.
Spero quindi che il tuo viaggio sarà stato felice, come felice mi lusingo sia la tua permanenza, e altrettanto succeda in breve del tuo ritorno.
Il mio reumattaccio si mantiene sin qui quale me lo lasciasti addosso in partire. Ho il muso gonfio nella metà sinistra, e sto a letto per puro riguardo, onde più presto la faccenda abbia termine.
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