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      Il Capo de' Risorgenti dovendo quindi considerarmi qual suo membro nato-morto ed inutile, non prenderà, spero, maraviglia del non vedere in avvenire materiali prove del desiderio ch'io pur sentirei vivissimo di cooperare con Esso all'incremento dei buoni studî; siccome dal mio canto io riconoscerò giusta e consentanea alla odierna mia dichiarazione la dimenticanza in cui venga lasciato il mio nome sullo elenco di un operoso ceto di dotti, agl'inviti de' quali, per le esercitazioni ordinate dalle lor leggi, non potrei corrispondere che al più con dolenti e sterili parole di scusa.
      Noti Ella adesso quanto picciol guadagno la insigne Società dalla S.V. diretta abbia ritratto dallo aggiungermi a sé; ma poiché di ciò io non ho colpa, piacciale non niegarmi per questo un sentimento generoso di benevolenza in contraccambio delle sincere proteste di profondo rispetto colle quali mi pregio dichiararmi.
      Della S.V. Ch.maDi Roma, 28 marzo 1846
      U.mo d.mo servitoreGiuseppe Gioachino Belli
     
      LETTERA 489.
      A FRANCESCO SPADA - ROMADi Frascati, lunedì 3 agosto 1846
      Checco mio caro quanto una caristiaQuid dicam tibi, o custos rerum? Rerum nello stesso senso di rebus, e colla differenza dal genitivo all'ablativo. Dirò che Ciro segue a star meglio, quantunque il caldo abbia qui poco forse da invidiare quello di Roma, almeno da due o tre giorni a questa parte. Non può chiamarsi però un caldo opprimente e debilitante come quello di cui voi poveri romani state abbottandovi per le vie dell'alma città. Qui sudiamo, ma non ci piegano le ginocchia dolci dolci come compassi; dimodoché l'articolo del D. Z. stampato coll'altro di Biagini non m'è piaciuto una buccicata, e se tu stai meglio di prima godrò moltissimo di esserne fatto consapevole, perché questa sera in casa Ricci v'è musica, andando noi tutti i giorni a passeggiare per qualche villa, e specialmente per Villa Conti, quantunque in questa locanda si spenda molto ma si stia bene e godasi buon trattamento, come potranno far fede coloro che non vi sono mai stati: e qui cade in acconcio il prevenirti che oggi la banda di Frascati si è recata in abito e senza tonsura a Villa Piccolomini per sonar sotto la Principessa Volkonski, che vi abita, essendo la di lei festa, benché faresti male a credere che questa Volkonski abbia sulle spalle la stessa testa che appartiene a quell'altra Volkonski chiamata Zenaide: in fondo poi la banda sonerà, il pranzo sarà magnifico, siccome si rileva dai mazzi enormi di fiori che vanno lassù da tutte le parti, mentre nel primo piano di questa Locanda Marconi abita l'Ambasciador di Francia, e noi gli dormiamo a perpendicolo sul capezzale, pregandoti di salutarci gli amici, non esclusi quelli che ci stanno più a cuore.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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