Nega il povero Vescovo di sentirsene accorato, ma intanto è dimagrito non poco, e soffre di stomaco, e non dorme; eppure sorride con indifferentissima placidezza. Ti assicuro che la iniquità de' suoi nemici difficilmente troverebbe frasi acconce a descriverla e caratterizzarla. Gli ho letto i tuoi paragrafi dove tu parli di saluti per lui e del ritorno di Sua Santità a Roma. Ti ricambia egli i primi cordialissimamente, ed ha aggradito le notizie de' plausi fatti dal popolo al Santo Padre. Ma quella supplica presentata al Papa presso al Portonaccio che cosa conterrà essa mai? Diamine! proprio un ricorso così solenne contro il Governatore! Se ne saprà poi più addentro, sembrando impossibile che sia per rimanere incerto il tenore di un foglio dato al Sovrano con tanta pubblicità, seppure non resti occulto e privato il segreto fra l'estensore e un limitato numero di committenti.
Rendi sempre i miei saluti alla famiglia e a quanti de' nostri amici tu vegga. Spero già del tutto cessata la flussioncella di Orsolina, e con piacere odo principiata la esecuzione del contratto col Rosati, nella parte che concerne la obbligazione di questo Messer Simplicio.
Conservati sempre sano per tuo bene e pel mio. Voglimi bene, e prendi mille abbracci e benedizioni da tuoAff.mo padre
LETTERA 496.
A CIRO BELLI - ROMADi Terni, mercoldì 9 giugno 1847
Ciro mio caroJeri non partiva corriere per Roma: rispondo dunque oggi alla tua del 7.
Nel dopo-pranzo del sabato 5 andai a visitare i terreni. Gli oliveti han bellissima fioritura. Il fondo Palombara mi parve in buono stato. Su tutto però parleremo a voce.
Se il solo lavoro preparatorio dell'apertura della porta in camera di Nannarella ha obbligato tutti a sloggiare, tanto maggiormente, credo, si manterrà il bisogno di starne lontani allorché (e Dio sa quando!
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