Dio sia lodato!
Il mezzo di Corazza che mi proponi per far giungere in Roma i pagamenti di Roncetti non potrebbe mai dispiacermi. Io dunque ne sono contento; purché però (e qui non intendo affatto di dubitare della puntualità di Corazza) in caso di qualunque specie di smarrimento o d'incrociature il Roncetti rimanga sempre responsabile delle somme sino all'arrivo di esse in nostre mani, imperocché nell'epoca egli assunse la obbligazione di pagare al nostro domicilio in Roma. Insomma, deve rimanergli ora lo stesso rischio ch'egli correva nel versare i danari in mano del Governa, non essendo giusto che il buon Corazza risenta conseguenze sinistre da un atto di pura cortesia nel farsi in ciò mediatore.
Circa alla patente del guardiano, se tu leggi il mio foglio d'istruzioni vi troverai che il Governa me l'ha messa a conto nel passato giugno, come risulta dalla sua nota di spese che gli saldai a Terni nel giorno otto di detto mese. Non solamente dunque ti conchiudo che la patente dev'essere stata fatta nell'anno corrente (anziché tre anni fa), ma ti aggiungo che il Sig. Governa me l'ha messa in conto ogni anno. Che se invece è solito il rinnovar simili patenti di triennio in triennio, ecco un'altra prova d'infedeltà del Sig. Governa, il quale sembra non più dubbio aver sinora fatto man bassa sulle nostre povere spalle per tutti i versi e modi possibili. Di tuttociò lagnati modestamente colla Signora Lucia Vannuzzi, che mi propose quel buon mobile come un galantuomo da croce cavalleresca.
Siccome poi il Roncetti asserisce esser necessario il guardiano, mi pare che anch'egli dovrebbe soggiacere a porzione del dispendio che importa; cioè alla metà della spesa, giacché anch'egli ne risente metà del vantaggio, siccome colòno ossia mezzarolo del frutto.
Godo della buona accoglienza che avesti e da Corazza e dai Sig.ri Delfini.
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