Gli narrai minutamente il fatto e gli esposi le circostanze che regolarono la mia condotta. Egli tutto approvò, perché contro il destino bisogna chinar la testa.
È curiosa che l'intimo fu rilasciato, come ti ho detto, il dì 9, mentre tu forse ti trovavi ancora in Roma. Bisogna credere che nella mattina del 9 fra gli altri tuoi giri non andasti anche da Savetti come ti aveva io precedentemente insinuato. Chi sa che Savetti non avesse saputo qualche cosa di quell'intimo? Dico chi sa, perché probabilmente ancora potea non saperne nulla.
Volgomi ora a te, Cristina mia. Non puoi farti una idea del mio rammarico nel vedere così contrariato dalla stagionaccia perversa lo scopo della tua dimora costì, quello cioè di bene e gagliardamente ricuperare la tua fioridezza, che è il sospiro di noi tutti. Ma! Dopo tanto buono doveva succedere un cattivo sterminato anch'esso come la serenità precedente. Come ti annoierai! Come avrai freddo! Non fo che pensarci.
Tanti abbracci a Gigi, e i consueti saluti a Nannetta e alla famiglia Angelini; se potete vedervi con questi diluvii.
Vi stringo entrambi al cuore.
Il V.o aff.mo padreG. G. Belli
LETTERA 513.
A CIRO BELLI - FRASCATIDi Roma, lunedì 16 aprile 1849
Mio carissimo figlioTornato Gigi jeri all'avemaria mi consegnò la tua lettera con in seno altre due per casa Ferretti, le quali (in mancanza di altri latori, e a fine di non tardarne il ricapito sino a questa mattina) furono all'una e mezzo di notte portate dalla Sig.ra Nanna e mandate su ai Ferretti per mezzo di Francesco mentre ella passava per le Stimmate recandosi alla solita società Muti. Ciò dunque andò bene.
Mi fa piacere l'udire che quella miseria di cinquanta baiocchi in rame che ti mandai pel mezzo di Gigi, possa riuscirti utile non ostante la creazione costì fattasi di piccoli biglietti pel minuto interno commercio.
| |
Roma Savetti Savetti Cristina Gigi Nannetta Angelini Belli Roma Gigi Ferretti Sig Nanna Ferretti Francesco Stimmate Muti Gigi
|