Se avessi io potuto aspettare qualche ora di più, son certo che in luogo de' caratteri miei, vedresti quella della tua Cristina. Sai com'è fatta questa ragazza: bravissima, affezionatissima, ma non sempre capace di vincere subito qualche lieve suscettibilità da cui è talvolta sorpresa.
Spero che il mio foglio potrà giungere alle tue mani prima del tuo rimetterti in via; e che ti arrivi benché io non ponga sull'indirizzo fuorché Nazzano, ignorando ora io il giro che debba percorrere la posta per costì. Gl'impiegati di questo Uficio sapranno benissimo in quale pacco inserire la mia lettera senz'altro indirizzo.
Non prenderti alcuna pena della salute di Cristina nostra. Malgrado il gran freddo e il palmo di neve caduto questa notte, ella sta piuttosto benino, e te ne assicuro io sul mio onore. Tutti in casa ti dicono mille cose affettuose.
Riverisci il Sig. Massarini. Sta', Ciro mio, di lieto animo, e sii convinto della gran gioia che arrecherai col tuo ritorno a tua moglie ed a meTuo aff.mo padre
Cristina (tua)
Il tua è di carattere mio, ma son convinto che in cuore desiderava essa di scriverlo più di quanto io amassi di vederglielo scrivere.
LETTERA 536.
A FRANCESCO SPADA - ROMADomenica 3 febbraio 1850
C. Spada
Il bisogno di avere i programmi firmati è divenuto urgente. Si deve fare l'impianto e la distribuz.ne fra i due camminatori onde giungan le stampe al destino.
Sei dunque pregato di mandare a Tosi al più presto quel che devi già avere presso di te.
Il tuo Belli
LETTERA 537.
A CIRO BELLI - FRASCATIDomenica, 17 agosto 1851
Signori figliuoli, amici e padroniCredevamo noi tutti di aver ieri a sera qualche vostra lettera per mezzo dei vetturini, alla quale lettera risponder subito affinché vi giungesse il nostro riscontro questa mattina col medesimo mezzo. Nulla però ci pervenne, ma non per questo ci mettemmo in alcuna benchè minima pena, avendo già avuto per ben due volte vostre buone notizie, la prima cioè per la bocca del cocchiere che vi aveva condotti a codesta Metropoli delle frasche, e la seconda dall'avvocato Ricci il quale venne jeri a mattina espressamente a narrarci l'incontro accaduto fra lui, Carolina Serny e voi altri, su per la salita dei Vermicelli.
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