Mi ha raccontato Biagini la storia delle mie litanie. Quel mezzo francescone di diritti postali gli è proprio rimasto nel gozzo. E infatti! Bravo il fiorentino speziale Sig. Carlo Agresti!
Abbiamo ieri avuto la beatificazione del Ven. Bobòla della Compagnia di Gesù. E tre in poco tempo.
Abbraccio di cuore e te e la tua cara Cristinella, firmata anch'essa appiè della tua letterina, e mi ripeto affettuosamente di entrambiIl tenerissimo padre
LETTERA 558.
A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, giovedì 3 novembre 1853
Ciro mioSabato 29 ottobre ti diressi a Firenze (col solito ricapito) una lettera, che dovea giungerti nel lunedì 31, e così eri tu in tempo di riscontrarla prima di partire da quella città dove dicesti di trattenerti a tutto il martedì p.mo novembre. In essa lettera ti partecipai da parte di Massani alcune dimande fattegli dal Ministero di Finanza circa al lasciapassare che si voleva concedere soltanto dopo saputo con qual genere di vettura giungereste a Roma. Su tuttociò io ti feci in quella mia lettera un lungo sproloquio, e ne aspettavo risposta. Il fatto è però che né ieri (come poteva arrivare) e neppure oggi ho veduto niente.
Nel lunedì 31 poi risposi all'ultima tua fiorentina, e spedii la mia lettera a Perugia ferma in posta, affinché lì ti aspettasse.
La pupa ha spuntato l'ottavo dente, e pare che non dovrebbe esserne molto lontano qualcun'altro, perché la ciumachella va mettendosi lateralmente le mani in bocca. Come ti dissi nella mia precedente, se l'è riaffacciato un poco di sciolta; ma ciò non è nulla, ed anzi sarebbe stata maraviglia il contrario in cosiffatta frequenza di dentizione. Essa però non se piglia: sta allegra e va a spasso la mattina con suo molto diletto. State tranquilli su tutto.
Giunto a questo passo della mia lettera, mi son veduto arrivare il Sig.
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