V.ro aff.mo padre
I miei saluti ai Micheletti, ai Bianchi, ai Monaldi etc. etc.
LETTERA 559.
A CIRO E CRISTINA BELLI - PERUGIADi Roma, lunedì 7 novembre 1853, 11 antimeridiane
Miei carissimi figliTe Deum laudamus! Gloria in excelsis Deo! Benedictus Dominus Deus Israel! Mezz'ora fa mi son giunte le vostre lettere, dopo tanti giorni che (senza vostra colpa) non vedeva io più niente. La prima di esse è quella fiorentina del 1° corrente, ma spedita di colà non prima del 5 come apparisce dal bollo postale di partenza: la seconda è la perugina del 4, spedita di colà il 5, come pure rilevasi da quel bollo postale. Intanto io, nelle dubbiezze nate dalle negligenze postali, sotto il giorno 5 vi diressi a Terni tanto una mia lettera quanto separatamente il lasciapassare, entrambi le cose franche e ferme in posta, affinché al vostro arrivo colà le poteste trovare. Ora mi dite che arriverete in Terni presso a poco il giorno 11. Va bene, ma non sapendo io se questi giorni intermedii li passerete tutti a Perugia, ovvero ne consumerete una parte pei luoghi lungo la via, per pormi al sicuro vi scrivo oggi due lettere, una cioè a Perugia e un'altra a Terni, dove arrivando ne rinverrete dunque tre.
La pupa, che sta meglio del piccolo accesso di sciolta novamente venutole per l'accelerata dentizione, sta sempre vivace ed allegra, e va facendo varii passetti senza appoggio ma fra vigili cautele. Fa fare la ninna alla pupazza, e si diverte assai col buttarmi per aria il zucchetto.
Tutti qui nelle due famiglie stan bene, e singolarmente uno per uno diconvi mille cose affettuose dopo avere udita da me lettura de' vostri due contemporanei fogli.
Le ambasciate alle famiglie Massani e Barberi saran fatte dentro la giornata. Dicovi frattanto che Pio rispose in corrente a Ciro ringraziandolo e rinunziando ad ogni acquisto di libri.
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