Partendo però coi altri per Fuligno domani, non potreste più ricevere un mio riscontro a Perugia, e perciò lo diriggo a Terni ad aspettarvici fra le altre lettere che già vi sono. La presente porta la esterna direzione a Ciro, ma poi parla a te com'è di dovere, perché responsiva a un foglio di tutto carattere tuo.
Principiamo dal capo principale: la pupa. Prosegue essa a star bene, e la poca diarrea che le si era riaffacciata all'uscire dell'8° dente, presto se ne tornò alla malora. Sta' pur tranquilla circa all'esercizio del camminare: le si fa far moderato, tanto più che, sebbene stacchi già la bambina de' passi spediti e senza appoggio, purtuttavia la sua tendenza ad alzarsi sulle punte de' piedi non è ancora vinta del tutto: bensì è molto diminuita. Quanto si fa affettuosa questa cara angioletta!
Sono molto contento che tu sii andata al Santuario di Assisi. Bello eh? E così pure mi piace che tu abbia veduto la campagna di Bianchi, vero gioiello di amenità. Ha del gusto quell'uomo.
Ieri venne Cagnoni a portarmi la mesata di Ciro in un bono da Sc. 20 e in un altro da 5. Pare che d'argento non se ne parli più. Staremo a vedere come finirà questa faccenda.
Si è battezzata a S. Rocco una bella giovanetta danese, della compagnia equestre del Guerra, la quale neppure sapeva se fosse cristiana. Devesi ciò allo zelo del Parroco di d.a Chiesa. La matrina fu la Kimski.
Delfini al solito: Cencio Maggiorani sta alla Pagliarozza e far purga di uva. Il suo petto è più sollevato.
Ritorno a Ciro ed a te i saluti di quanti sono, parenti, amici e domestici, e specialmente della buona balia che me ne ha incaricato tremila volte.
Abbraccia per me Ciro, come io abbraccio te benedicendovi entrambi.
Il tuo aff.mo padre
P.S. Saluti in casa Vannuzzi e a Babocci.
LETTERA 561.
A CIRO E CRISTINA BELLI - TERNI
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